di Marco Martone
Stasera si accendono le luci dello stadio San Paolo, che attende la riqualificazione tanto attesa per tornare a essere, almeno in parte, una struttura dignitosa e all’altezza delle grandi competizioni che ospita. In settimana l’impegno del Comune e le immagini virtuali del nuovo stadio hanno riempito il cuore di speranze e di aspettative, staremo a vedere. Intanto si gioca e l’impegno è di quelli che contano parecchio.
Le luci della ribalta illumineranno uno di quegli appuntamenti che proprio non si possono sbagliare, perché in qualche modo rappresentano un crocevia fondamentale per un’intera stagione. La Dinamo Kiev (ancora virtualmente in corsa per un posto negli ottavi di finale), già battuta all’andata, è molto di più che un semplice avversario. È l’ostacolo finale, o quasi, verso una nuova dimensione, quella che proietterebbe gli azzurri nel gota del calcio europeo e che, al di là della questione legata al prestigio internazionale, porta con se anche l’aspetto economico, non del tutto trascurabile, visto che l’eventuale passaggio del turno farebbe ricadere un bel gruzzolo di soldi nelle casse della società, per la gioia del presidente De Laurentiis. Non tutto dipenderà da questa partita, però, perché gli ultimi risultati del Napoli contro il Besiktas, (sconfitta al San Paolo e pareggio in Turchia), hanno costretto gli azzurri a dipendere, in qualche misura, anche dal risultato dell’altra partita in programma oggi, tra Benfica e appunto Besiktas in Turchia. Gli azzurri arrivano a questa sfida in testa al girone, ma con gli stessi punti del Benfica e una sola lunghezza di vantaggio sul Besiktas.
Solo l’eventuale vittoria in trasferta dei portoghesi, con il concomitante e indispensabile successo di Hamsik e compagni, garantirebbe, già da questa sera, l’accesso matematico agli Ottavi di Champions League. Qualsiasi altro risultato rimanderebbe la sentenza all’ultima giornata e alla trasferta a dir poco impegnativa in terra lusitana, dove il Napoli giocherebbe tutte le sue possibilità di accesso al turno successivo. Un rischio che sarebbe meglio evitare di correre, non c’è che dire.
Il Napoli dovrà affrontare la partita con gli ucraini come fosse, dunque, una finale e non è un luogo comune, perché di finale si tratta. All’andata ci pensò Milik con una doppietta a mettere le cose a posto, dopo il vantaggio dei padroni di casa, ma adesso le cose stanno diversamente. Milik non c’è e al centro dell’attacco potrebbe ripresentarsi, nel ruolo di “falso nove”, quel Mertens che in questo periodo è l’uomo in più, nel Napoli come nella nazionale belga. In stand-by c’è Gabbiadini, sempre in attesa di quel gol che può sbloccare la sua stagione oppure, chissà, proiettarlo verso altri lidi, a partire dall’imminente mercato di gennaio. Maurizio Sarri ha poi altri due dubbi di formazione da sciogliere. Il primo in difesa dove si pensa al ballottaggio tra Albiol e Chiriches. Lo spagnolo è reduce da un infortunio e non gioca da tempo e non è detto che tra i due “litiganti” non possa spuntare a sorpresa Maksimovic, un po’ in dipsarte in queste ultime giornate ma che si è sempre fatto trovare pronto all’occorrenza. A centrocampo è duello tra Zielinski e Allan, con quest’ultimo che ha giocato contro l’Udinese e che potrebbe riposare in Champions. Luci al san Paolo allora e che il boato, che riecheggia a Fuorigrotta, porti con se paure e timori e consegni alla notte un Napoli da Champions.