Dedicata alla Cina la terza giornata di Venezia a Napoli. Il cinema esteso che accoglie, venerdì 23 ottobre 2015, il regista Zhao Liang ed il suo straordinario Behemoth. “Opera monumentale. Le immagini più potenti viste a Venezia” così la stampa internazionale definisce questo film che, alle ore 20, nella serata evento costruita insieme all’Istituto Confucio dell’Orientale per Milleunacina, sarà proiettato all’Astra di Napoli. Behemoth è la creatura biblica, descritta nel libro di Giobbe, in grado di divorare i “frutti” delle montagne. Da quest’immagine, il giovane regista cinese trae una mostruosa allegoria della follia moderna, di un’avidità senza scrupoli che trasforma gli esseri umani in anime dannate costrette ad addentrarsi, giorno dopo giorno, in un inferno di roccia e di fuoco. Siamo in Mongolia, dove distese di miniere di carbone si perdono quasi a vista d’occhio e minatori sono i dannati di Liang, sacrificati a migliaia, costretti alle gole dell’inferno, in cave dove il fumo annulla i volti e le polveri riempiono i polmoni.
Il sottosuolo della moderna Cina diventa oggetto di indagine anche nella seconda opera presentata in rassegna, Underground Fragrance di Song Pengfei, vincitore alle Giornate degli autori di Venezia del Premio Fedeora per il miglior film. Alla proiezione, ore 18 all’Astra, intervengono Annamaria Palermo, direttore dell’Istituto Confucio e Giorgio Gosetti, direttore delle Giornate lidensi. Classe ’82 nato a Pechino, Song Pengfei propone la sua metafora su suolo e sottosuolo nella Cina di oggi, tra crisi finanziaria e boom del mercato immobiliare, sentimenti antichi e ansie della modernità, così da rivelare un volto inedito delle megalopoli cinesi attraverso il racconto di una società non solo in piena trasformazione ma in cerca della sua identità.
Ancora venerdì 23, alle ore 21 al Modernissimo, il regista Carlo Luglio, insieme a Giorgio Gosetti ed al cast del film, presentano Magma, racconto di un viaggio straordinario alle pendici del Vesuvio, attraverso immagini, racconti, suoni e tradizioni di Somma Vesuviana. Sul grande schermo, in sequenza, storie dal sapore antico, eppure attualissime nella pratica. Nella definizione del regista napoletano, i protagonisti sono “uomini e donne che hanno la musica dentro, la pelle bruciata dal sole, le mani callose, la schiena dritta, lo sguardo perso nei ricordi” , paranze che documentano riti e usanze come la Festa delle Lucerne o la processione del Cristo Morto, ma anche le leggende, i canti, il vino fatto con l’uva catalanesca. La serata si conclude all’Astra dove, alle 22, si proietta Island City dell’indiano Ruchika Oberoi. Tre storie, annodate tra loro dalla casualità del destino, sullo sfondo di Mumbai, città che cambia a vista d’occhio, e di un paese, l’India, che non si riconosce più. Dalla sezione “ Venezia Classici”, ancora in programma a Venezia a Napoli, Amarcord (del 1973) di Federico Fellini, nella versione restaurata da Cineteca di Bologna – Laboratorio del Cinema Ritrovato che si accompagna ad Amarcord Fellini, un montaggio di 8 minuti di materiali inediti e provini montati da Giuseppe Tornatore ( ore 10 al Modernissimo e ore 16 all’Astra). A cura dell’Unione AGIS Campania e di Parallelo 41 Produzioni, la manifestazione, ideata e coordinata da Antonella Di Nocera, è realizzata con La Biennale di Venezia – Mostra Internazionale di Arte Cinematografica, con il sostegno del MiBACT, in collaborazione con il Coinor – Università degli Studi Federico II, l’Arci Movie e l’Istituto Confucio. Biglietti a 3 euro, ridotti a 2 per gli studenti. Informazioni, programma e approfondimenti su www.veneziaanapoli.it