(di Eleonora Belfiore)
“Claude Monet: The Immersive Experience”, la preziosa mostra immersiva dedicata al padre dell’Impressionismo è finalmente arrivata a Napoli, con lo stesso tempismo di una dolce brezza estiva che porta un po’ di sollievo. L’esposizione è visitabile fino al 20 ottobre, tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00 (tranne il mercoledì), nell’incantevole scenario della chiesa seicentesca di San Potito, piccolo scrigno di arte e di cultura che è attualmente affidato all’associazione “Ad alta voce”, il cui Presidente è il Maestro Carlo Morelli. Una mostra di alto spessore, sotto molteplici punti di vista. Infatti, una parte dei proventi sarà devoluta per terminare il restauro della chiesa, sita nel centro storico della città.
Un segnale di rinascita, dunque, nel segno di “quell’impressione” che è sguardo malinconico sulla caducità della vita, marchio effimero che, pur tuttavia, rende degna di essere vissuta e straordinaria l’esperienza dell’uomo qui, sulla terra. Allʼinaugurazione della mostra, lo scorso 19 maggio, erano presenti: Hamza El Azhar, produttore della mostra con la sua società Exhibition Hub, Carlo Morelli, presidente dell’Associazione ʻʻAd Alta Voceʼʼ, Tiziana Discepolo e Antonio Sorrentino per lʼAssociazione ʻʻLʼArte nel Tempoʼʼ. Valore aggiunto di questo percorso interattivo, che ripercorre le tappe principali della vita e della carriera artistica di Monet, la straordinaria colonna sonora di Michelino Bisceglia, che traghetta i visitatori in un mondo onirico, senza tempo, nelle regioni più segrete del nostro cuore, quelle in cui rivivono le persone che abbiamo amato e sopravvivono i momenti più emblematici della nostra esistenza.
La realtà virtuale che stimola la fantasia di chi visita la mostra e un’area ludico-interattiva per i più piccoli completano la mostra. Ottimo il riscontro del pubblico complice una macchina organizzativa perfetta, la professionalità di Exihibition Hub, società di Bruxelles specializzata nella progettazione e produzione di mostre immersive, l’aiuto di Dirty Monitor, specialista in mappatura e riproduzione audiovisive, l’ausilio del creatore dell’evento Mario Iacampo e il solerte lavoro dellʼUfficio Stampa (la Dottoressa Emma di Lorenzo). Con la sua pittura, Monet spalancò le porte di un mondo diverso. Nessuno prima di lui era riuscito a cogliere con tanta semplicità e intensità lo splendore fugace della luce, metafora perfetta della nostra condizione umana.
All’ingresso, i visitatori saranno accolti dalle suggestioni di un angolo dell’amatissimo giardino della dimora di Giverny, lo stesso che raccolse i segni di una vita, quella del suo proprietario, che riprendeva il suo corso dopo una serie di tragici lutti, un’esistenza tumultuosa ma ricca di cose inaspettate. E bellissime. Un monito per i tempi che stiamo vivendo. Un sogno d’estate destinato a lungo a scaldare i cuori dei visitatori della mostra e che parla di speranza.
Da vedere.