“Tutelare e difendere il welfare dei dottori commercialisti diventa ogni anno sempre più difficile. Ma questo è un nostro compito e un nostro dovere, perché i professionisti restano fondamentali per l’intero tessuto economico nazionale. Dunque lavoriamo con impegno per sostenere una categoria troppo spesso trascurata dalle istituzioni: il governo, ad esempio, da anni non riesce ad emanare norme che possano in qualche modo proteggere la figura del professionista. Eppure ricordo che in Italia ci sono 118 mila commercialisti, parliamo di una categoria importantissima che necessita di maggiore attenzione”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli, aprendo il convegno “Il welfare negli studi professionali”, nella sala convegni dell’Ordine dei dottori commercialisti partenopeo.
“Il welfare dei commercialisti è un tema importante e delicato”, dice Mario Michelino, presidente dell’Accademia dottori commercialisti (Andoc) di Napoli. “Ogni anno, le Casse di previdenza mettono in campo corposi elementi di sostegno e assistenza ai professionisti. Il problema è che troppo spesso, presi da scadenze e aggiornamenti professionali, i commercialisti non riescono ad “approfittare” di questi strumenti che riguardano il welfare a 360 gradi, dagli screening di salute alle borse di studio, fino ai contributi per la maternità. Con il convegno odierno, che coinvolge i dottori commercialisti ma anche gli avvocati ed i ragionieri, l’Andoc ha voluto presentare un quadro complessivo di quelle che sono le possibilità offerte dalle Casse. Siamo i primi a farlo e sicuramente porteremo avanti questo tema”. Lo ha detto Mario Michelino, presidente dell’Accademia dottori commercialisti (Andoc) di Napoli, aprendo il convegno “Il welfare negli studi professionali”, nella sala convegni dell’Ordine dei dottori commercialisti partenopeo.
La vicepresidente Andoc Napoli, Nuna Maione, ha evidenziato: “Oggi, anche per i professionisti è indispensabile cercare di migliorare la qualità della propria vita. Per riuscirci, si può partire dall’applicazione del welfare negli studi professionali, con il supporto delle Casse e il sostegno dei sindacati. In alcuni casi parliamo di studi così grandi da poter essere assimilati a grandi aziende, e dunque meritano lo stesso trattamento e la stessa tutela”.
All’incontro erano presenti Elena De Rosa, tesoriere dell’Ordine degli avvocati di Napoli; Gerardo De Dilectis, presidente Anc (Associazione nazionale commercialisti) Napoli; Camillo Bruno, presidente Maat (Movimento autonomo avvocati telematici) Napoli. A seguire, si è svolta una tavola rotonda interdisciplinare sulle prestazioni del piano di assistenza e le coperture previste dalle casse professionali, alla quale sono intervenuti: Maria Caputo, delegata della Cassa di previdenza dei dottori commercialisti; Claudio Mallardo, delegato della Cassa ragionieri; Giuseppe Fera, delegato Cassa forense di Napoli.