Contro l’Arsenal un primo tempo da incubo. Adesso al Napoli serve l’impresa al San Paolo

Azzurri spenti e timorosi ad inizio gara. Nella ripresa un po' meglio ma non basta

(di Marco Martone)

E ora serve davvero un’impresa. L’accesso alle semifinali di Europa League deve necessariamente passare per la serata perfetta, giovedì prossimo allo stadio San Paolo. Non c’è altra soluzione per ribaltare la sconfitta pesante, nel risultato (2-0) e ancor di più nella prestazione, rimediata dal Napoli contro l’Arsenal a Londra. 

Un primo tempo da brividi, con una squadra capace di fare peggio di quanto fatto ad Empoli e col Genoa in campionato. Paura, timore reverenziale, incapacità a produrre gioco ed errori madornali in fase di costruzione. Un disastro totale che ha prodotto, per fortuna, soltanto due reti da parte dei padroni di casa, favorite da altrettanti strafalcioni difensivi, di Mario Ruiz nel primo caso e di Fabian Ruiz nel secondo. 

Un Napoli inguardabile per 45 minuti, chiusisi con la ciliegina sulla torta del gol divorato da Lorenzo Insigne.

Un po’ meglio nella ripresa ma nulla di eccezionale, si intende, visto che alla fine il migliore in campo risulterà Meret, che con le sue parate ha dato ancora un senso alla gara di ritorno. Per gli azzurri solo un maggiore possesso palla e un’occasione clamorosa sbagliata da Zielinski. Per il resto poca roba, con Milik  entrato troppo tardi e con un centrocampo sempre in balìa degli avversari. 

Grave che la squadra sia arrivata in queste condizioni fisiche e mentali alla partita più importante della stagione. E strane anche alcune scelte del tecnico, che manda in campo Insigne, reduce da un infortunio, rinunciando a Milik che in fin dei conti, Empoli e Genoa a parte, era uno degli attaccanti più in forma del momento.

Ora testa al Chievo, perché c’è un secondo posto da difendere, poi si proverà l’impresa. Non sarà facile ma provarci non costa nulla, anzi è un obbligo!