di Gennaro Savio
L’abbraccio di Domenico Savio, per lui zio Mimmo, ha rappresentato certamente uno dei momenti più toccanti della cerimonia di premiazione avvenuta nel corso del Consiglio comunale di Forio dell’atleta olimpionico Gianni Sasso a cui l’Amministrazione comunale ha donato una targa in segno di riconoscenza per aver rappresentato tutta la collettività foriana alle paralimpiadi di Rio 2016. E sono stati naturalmente tutti concordi i Consiglieri comunali a riconoscere a Gianni non solo il merito di non essersi mai arreso dopo il tragico incidente che all’età di sedici anni lo ha privato per sempre della gamba sinistra, ma di essere diventato uno degli atleti più forti al mondo in diverse discipline sportive come il calcio, il ciclismo, il nuoto, la corsa e il paratriathlon. Vito Iacono che all’epoca dell’incidente condivideva con Gianni la passione per il calcio, ha detto che per Forio è un onore avere come concittadino il primo atleta olimpionico della storia dell’isola d’Ischia. E mentre Nicola Nicolella ha sottolineato che la forza di Gianni è rappresentata dalla determinazione con cui affronta e raggiunge gli obiettivi che si prefigge, Domenico Savio che si è detto onorato di essere lo zio del campione olimpionico, oltre a chiedere il miglioramento delle strutture sportive di Forio, ha sottolineato come Gianni assieme ai suoi genitori abbia trovato il coraggio e la forza di reagire al grave incidente accorsogli a sedici anni. Savio nel formulare a Gianni i migliori auguri di nuovi successi sportivi, ha auspicato che il campione olimpionico possa essere da esempio ed educatore sportivo delle attuali e future generazioni dei giovani foriani. Al termine degli interventi il sindaco Francesco Del Deo dopo essersi complimentato con i genitori di Gianni, mamma Angelina e papà Ciro, per come lo hanno supportato dopo il dramma dell’incidente, ha consegnato al campione olimpionico la targa di ambasciatore di Forio nel mondo. Gianni al termine della cerimonia ha dichiarato che la cosa che a Rio lo inorgogliva di più era il fatto di essere un cittadino dell’isola d’Ischia e di Forio.