di Marco Martone
Passato il momento di euforia, se vogliamo anche un po’ populista, con caroselli, sventolio di bandiere e urla da stadio, per il neo-rieletto sindaco De Magistris è già arrivato il momento delle scelte importanti. Il primo quesito da affrontare sarà quello della formazione della nuova squadra di governo. Ieri De Magistris ha incontrato i giornalisti e il toto-assessori è stato uno degli argomenti più gettonati.
“Abbiamo cominciato a lavorare a pieno ritmo – ha detto De Magistris – in questi giorni vedrò tutti gli assessori e nelle mie intenzioni c’è di non perdere tempo. Dovrei avere la proclamazione in settimana. L’idea, poiché siamo una macchina da guerra, è che non possiamo avere vuoti di amministrazione e siccome squadra che vince non si cambia e il merito della vittoria è di tutti, la mia intenzione è di confermare intatta la giunta, con qualche ovvio cambiamento di alcune deleghe”. Nessuna novità a Palazzo San Giacomo quindi, almeno per ora, perché come sottolinea lo stesso sindaco “questo non vuol dire che questa squadra sarà per sempre”. Ci sarà certamente da considerare anche la volontà degli stessi assessori, molti dei quali sono stati eletti consiglieri e dunque prossimi ad una scelta di campo che potrebbe cambiare il quadro della situazione. “Si tratta di scelte personali e politiche perché chi è eletto deve rispondere a un elettorato”, ha sottolineato il sindaco. La Giunta comunque sarà composta da undici persone.
I prossimi giorni saranno anche quelli del confronto con tutti quelli che, in qualche modo, hanno partecipato alla vittoria elettorale. “Adesso si apre una fase politica interessantissima – ha spiegato De Magistris – che noi con tutta calma e senza ansia, affronteremo assieme ai miei collaboratori, agli assessori, agli elettori e ai militanti, attraverso una consultazione seria. Stiamo programmando incontri ad altissimo livello dal punto di vista internazionale – ha aggiunto – perché mi pare di capire che si sta sottovalutando quanto accaduto a Napoli, unica grande città che ha confermato un sindaco uscente e senza partiti né movimenti e che ha avuto contro una miriade di poteri forti”.
De Magistris, che ieri aveva in qualche modo teso la mano al premier Matte Renzi (“zero a zero e palla al centro”), dicendosi pronto ad un confronto, questa volta non manca di lanciare al segretario nazionale del Partito Democratico una velenosa frecciatina. “La vera sconfitta del presidente del consiglio è stata Napoli e questa cosa va raccontata”. Poi l’affondo finale, in perfetto stile garibaldino. “Noi siamo forti e lo deve essere sempre più anche la città, socialmente, economicamente, culturalmente e politicamente. Il timone è ben saldo e sappiamo quello che dobbiamo fare. Andiamo a costruire una fase nuova e andiamo a decidere tutti insieme cosa fare per il futuro. La vera rivoluzione è Napoli”.
De Magistris, però, ne ha anche per Fassino e per i Cinque Stelle. “I risultati di Torino e Roma sono importanti e belli. La sconfitta di Fassino interroga tutto il Pd. A Roma quello che c’è da vedere è se quello che (i Cinque Stelle ndr) dicono, lo riescono a fare governando la capitale. Noi, invece, l’esame del sangue l’abbiamo fatto, governando per cinque anni la città di Napoli”.