Presentata a Napoli la prima capsule collection di gonne artigianali realizzate in materiali di recupero. Con la sfilata delle donne che hanno lavorato sugli originalissimi capi prende il via S’Arte, il progetto della sartoria di Remida Napoli, nei cui spazi di Ponticelli, nella zona orientale della città, si è svolto l’evento.
Protagoniste della sfilata sono state le donne di ‘Attaccar Bottone: mani, testa, cuore’ il laboratorio di eco-sartoria sostenuto dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese attraverso il quale si intende creare opportunità di formazione e di crescita in un contesto delicato come quello della periferia est di Napoli. In tanti anni di formazione il gruppo ha acquisito competenze sulla lavorazione dei tessuti partendo dalle operazioni più semplici, come gli aggiusti, l’applicazione di un bottone o di una cerniera, fino all’utilizzo della macchina per cucire e al ricamo.
Un percorso di pazienza, attenzione e di creatività che ha accompagnato le donne anche durante i mesi delle pesanti restrizioni per l’emergenza coronavirus. Una occasione di crescita personale, di ascolto e confronto costanti: il laboratorio ha permesso di creare un vero e proprio gruppo di persone che condividono ore di impegno così come problemi e fatti personali. Il lavoro della linea di gonne è stato supportato da esperti in cucito e moda e, in particolare, dal gruppo di ricerca della professoressa Maria Antonietta Sbordone con Alessandra De Luca e Ilenia Amato del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
«L’evento sfilata é il risultato di un processo progettuale che si inserisce all’interno di una nuova concezione della moda: da fenomeno mass mediale che causa sprechi e inquinamento a fenomeno sociale che coinvolge le persone, in questo caso donne, che con le loro soft skills hanno dato vita a una capsule collection. Le stoffe per abiti maschili, fondi magazzino, con il metodo del riciclo creativo sono state trasformate in un panorama di straordinari modelli le cui combinazioni, tessuti diversi e motivi decorativi, testimoniano della trasformazione di rifiuti in nuovi prodotti» afferma Maria Antonietta Sbordone, docente del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
«Un momento molto rilevante per questo gruppo di donne, l’emozione e la voglia di emergere è tanta. Un segnale vivo di azione sociale» afferma Salvatore Cortini, rappresentante della Chiesa Valdese, che spiega: «Quando si creano spazi di opportunità in territori abbandonati e desolati possono crescere il desiderio di incontrarsi che fa superare ogni barriera sociale e creare aspettative di lavoro. Cosi che il progetto Sartoria Remida Napoli ha potuto inaugurare un primo evento grazie anche al contributo dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese».
«Attaccar bottone è il nostro Incontro del mercoledì per tutte le donne, è un impegno molto forte che ha fatto nascere una comunità educante che dà sostegno e forza a tutto il gruppo» spiega Anna Marrone di Remida Napoli. «Con la nascita di S’Arte proviamo a creare anche lavoro, cerchiamo aziende che ci donino i tessuti di scarto, aziende che ci diano commesse e ci rivolgiamo alle donne che possono comprare le nostre gonne. Abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo e speriamo che siano in tanti ad accoglierlo» conclude Marrone.
«Nel progetto della sartoria manteniamo alti gli obiettivi della ricerca e della sfida culturale che caratterizzano l’approccio di Remida. La collaborazione con l’Università e con gli altri artigiani invitati ai workshop è fondata sulla volontà di co-progettazione e sulla convinzione che insieme si impara di più e meglio, che la bellezza è un diritto per le persone e per la comunità» sostiene Paola Manfredi, presidente di Remida Napoli.