Il popolo del web si ribella alla notizia della possibile chiusura del Teatro Acacia, punto di riferimento culturale del Vomero e dell’Arenella, circolata nei giorni scorsi. “C’è il rischio che dopo sessant’anni di onorato servizio, il teatro di via Tarantino cambi funzione per volontà del possidente delle mura”, scrive Vincenzo Amoroso nella petizione da lui lanciata su Change.org: l’appello per salvare il teatro, rivolto al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ha raccolto più di 2300 firme in sole 48 ore sulla piattaforma online per il cambiamento sociale.
“ll covid quest’anno ha messo in ginocchio anche la cultura”, spiega l’autore della petizione. Ma “Il teatro Acacia ha rappresentato troppo per ognuno di noi e non possiamo vederlo ridursi così”. Gli fanno eco i firmatari della campagna: “Sto firmando perché il teatro Acacia è indispensabile per tutte le scuole della zona (che prima o poi torneranno in presenza) e per tutte quelle persone che vivono attivamente la cultura”, scrive Carmen. “Salviamo un pezzo di storia culturale del Vomero”, aggiunge Davide.
“A Napoli la pandemia rischia di fare un’altra illustre vittima tra le poche strutture culturali e di socializzazione rimaste a disposizione dei circa 120mila residenti della quinta municipalità, che comprende i quartieri partenopei del Vomero e dell’Arenella. In questi giorni infatti si torna a parlare di una diversa destinazione d’uso del cinema teatro Acacia, sito in via Tarantino, nel cuore dell’area collinare, chiuso da mesi, come tutte le strutture analoghe, a causa del coronavirus “. A rilanciare la notizia è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, impegnato da lustri nella riscoperta e nella valorizzazione delle tradizioni e della cultura presenti sulla collina della Città.
“Dopo notevoli lavori di restauro che avevano riguardato la sala, al fine di adeguarla alle nuove esigenze tecniche e di renderla più accogliente ad una vasta platea di spettatori, diventando così un importante punto d’incontro e di riferimento, l’Acacia aveva riaperto i battenti nell’anno 2005 – ricorda Capodanno -. Poi, negli anni seguenti, furono programmate diverse stagioni teatrali nel corso delle quali si alternarono compagnie teatrali di tutto rispetto, con artisti come Gino Rivieccio, Francesco Paolantoni, Manuel Frattini, Tullio Solenghi, Sal Da Vinci per ricordarne alcuni”.