Giornata Napoletana all’insegna della Cultura per il ministro Dario Franceschini che ha preso parte al teatro di San Carlo, alla presentazione del programma delle celebrazioni del Centenario della scomparsa di Enrico Caruso, assieme al presidente del Comitato nazionale Franco Iacono. Nel corso dell’incontro è stata rilanciata la figura del grande tenore e la proposta di dedicare a lui un luogo simbolo della città.
“Caruso è un simbolo non solo di Napoli ma dell’Italia nel mondo”. Lo ha detto oggi il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo alla presentazione al Teatro San Carlo del programma del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa di Enrico Caruso. “È stato purtroppo non ricordato in modo adeguato – ha continuato Franceschini – e abbiamo voluto questo comitato per celebrarlo adeguatamente per tutto il 2021. Vorremmo che ci fosse a Napoli – ha detto il Ministro – un luogo permanente, importante, un museo per ricordare la sua figura. Lavoreremo per realizzare questo progetto con la Regione e il Comune. Mi sembra un gesto significativo che la Repubblica deve al grande tenore napoletano”. Ha concluso il Ministro.
In mattinata il ministro Franceschini ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del nuovo allestimento di Santiago Calatrava, nella piccola chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte. L’edificio, poco distante dalla Porta di Mezzo all’interno del parco era chiuso da oltre cinquant’anni. Ora ha riaperto con un completo restyling, grazie al progetto dell’archistar spagnolo, in cui ha coinvolto maestranze ed eccellenze dell’artigianato locale.
“È sempre un piacere tornare a Napoli, tornare a Capodimonte”. Lo ha detto il Ministro della Cultura Dario Franceschini all’inaugurazione della Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte, ridecorata dall’architetto Santiago Calatrava. “Il restauro della Chiesa di San Gennaro – ha proseguito il Ministro – è un esperimento straordinario che mescola in modo inedito arte contemporanea e barocco. Per molto tempo abbiamo ritenuto che non fosse possibile inserire arte contemporanea nel patrimonio culturale storico italiano. Ringrazio l’architetto Calatrava per questo bellissimo dono e la qualità delle opere – ha concluso Franceschini – che hanno reso più ricco e più bello il nostro Paese. Questa esperienza dovrà indicarci la strada”.