Dopo due anni dall’apertura del percorso la “Via delle Memorie” e a poche settimane dalla partenza delle visite guidate durante tutti i fine settimana a Palazzo Salerno, l’associazione culturale Borbonica Sotterranea apre le porte di Palazzo Serra di Cassan.
La visita guidata comprenderà un excursus all’interno del piano Nobile del Palazzo, attualmente sede dell’Istituto Italiano per gli Studi filosofici.
Attraverso le aristocratiche stanze dell’appartamento dei duca Serra di Cassano, sarà possibile ammirare gli antichi sfarzi di questa nobile famiglia di origine genovese che, insediatasi a Napoli sulla collina di Pizzofalcone nel 1679, fece realizzare l’attuale Palazzo su progetto di Ferdinando Sanfelice tra il 1718 e il 1719.
Il percorso si snoderà lungo le varie sale dell’appartamento ducale attraversando gli ambienti più significativi.
Dall’enorme e maestoso vestibolo d’ingresso, dove sarà possibile ammirare non solo i parietali dipinti a fresco con grandi prospettive architettoniche attribuite a Giuseppe e Gioacchino Magri, ma anche antichi stalli lignei appartenuti a Gioacchino Murat all’interno dei quali sono conservati i volumi della collezione libraia di Gerardo Marotta, ex presidente dell’Istituto Italiano per gli studi filosofici; si accederà poi all’antica sala del biliardo che attualmente funge da anticamera per l’attuale “salone degli specchi”, un tempo sala da ballo.
Da quest’ultima attraversando un’infilata di piccoli cabinet decorati alle pareti e nei soffitti con finte prospettive e finte architetture dal pittore Giovan Battista Natali si accede alla stanza del Mattia Preti, così detta per la presenza della bellissima tela del famoso pittore calabrese che raffigura Il Giudizio di Salomone.
Un percorso suggestivo ed affascinante che consentirà al visitatore di rivivere gli splendori dell’illuminismo Settecentesco napoletano prima di scendere nel sottosuolo per visitare le antiche cave di estrazione tufacee, nate dall’esigenza di erigere la grande dimora dei Serra di Cassano ed utilizzate, secoli dopo la loro nascita, come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale.
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