«Sono arivato da te dopo dieci giri del mondo, dopo aver cantato tre volte all’Olympia di Parigi, il tempio della musica europea; sono uno dei pochi italiani se non l’unico ad essermi esibito al Radio City Music Hall di New York, ho riempito stadi, piazze, palasport. Nel febbraio del 2014 sono stato il primo italiano della storia, dopo Domenico Modugno, con ‘Nel blu dipinto di blu (Volare)’ a conquistare il primo posto della classifica World Music di Billboard tra i ‘top selling world music albums’ con l’album “Ora” … Ho impiegato vent’anni anni per arrivare da te: da Paul McCartney a Gigi D’Alessio, che dirà il tuo pubblico caro Red Ronnie?».
Così l’altra sera Gigi D’Alessio si è presentato al pubblico del web in diretta con il Barone Rosso Red Ronnie dalla sua casa Roxy Bar. L’artista che ha al suo attivo più di 20 milioni di dischi venduti nel mondo, 3 dischi di diamante e più di 100 dischi di platino, si è raccontato al popolo del web che ha seguito la diretta numerosissimo interagendo con i protagonisti. Video attestati di stima nei confronti di D’Alessio sono arrivati in diretta anche da alcuni suoi colleghi come Umberto Tozzi, Lello Analfino dei Tinturia, Grazia di Michele…
«E’ una delle rare volte che posso parlare finalmente di musica – ha detto felice l’artista – sono cresciuto ascoltando Chopin, i classici napoletani, Pino Daniele e Claudio Baglioni. Grandi musicisti come Vinnie Colaiuta, Steve Ferrone, Pino Palladino, Michael Tompson, Tony Levin che hanno suonato con me, mi hanno fatto i complimenti. Ho una mail di Peter Gabriel che si congratula con me per alcune mie canzoni che ha ascoltato da Tony Levin. Ho diretto la London Symphony Orchestra ad Abbey Road nella casa dei Beatles e dei Pink Floyd e li te lo concedono solo se conosci veramente la musica, altrimenti non ti fanno neanche avvicinare. Eppure questa parte del mio essere musicista e compositore presso i media non emerge quasi mai: preferiscono scrivere di altro. Saper suonare e sapere quello che stai suonando e che stanno suonando gli altri è importante. Noi musicisti viviamo di complimenti, sono iniezione di energia. A noi le medaglie ci piacciono, viviamo per conquistarle, più dei soldi. Nel 2005 incontrai Vasco che mi disse ‘io e te siamo il bianco e nero, in mezzo tutto grigio».
D’Alessio, che dal vivo ha regalato al piano anche un’inedita versione di “Non dirgli mai”, brano dalle armonie suggestive e complesse, ha parlato anche del suo rapporto con una parte della stampa specializzata: «Sono stato un prodotto imposto dal popolo non dalla stampa a cui sono stato antipatico perché ho costretto loro a parlar di me. Ho sempre cantato per il pubblico. Ho ricevuto anche troppo dalla gente, ci sono ragazzi mille volte più bravi , belli di me belli che non hanno avuto la stessa fortuna e cantano in una pizzeria per trenta euro. Sono stato un fortunato, il pubblico mi ha dato più di quello che gli ho dato io, una mancaiata di canzoni ma scritte col cuore. Lucio Dalla mi stimava tanto. Una sera mi ascoltò durante un mio live a Capri e da allora divenne mio amico ed estimatore, litigando spesso con altri per tutelare il mio essere musicista. Ho avuto l’onore anche di collaborare con il più grande autore italiano Mogol che un giorno sul Corriere della Sera ebbe l’ardire di dichiarare che nelle mie musiche c’erano già le parole e che in qualche modo io gli ricordavo Battisti. Immaginate le critiche a me e a lui: come aveva osato il grande Mogol parlar bene di D’Alessio? Mogol è immenso, lui non fa canzoni, dipinge quadri con le parole. Con lui ho avuto il privilegio di scrivere otto brani, da lui ho rubato il mestiere».
D’Alessio che il 26, 27 e 28 dicembre sarà in concerto al Palapartenope di Napoli, ha svelato di lavorare attualmente al suo prossimo lavoro discografico, ma senza fretta e pressioni: «uscirà quando sarà finito – ha dichiarato – non ho fretta, non mi interessano le scadenze di nessun tipo, mi interessa solo la musica, suonare e proporre al pubblico un album capace di emozionare».
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