di Marco Martone
E ora non resta che fare il conto alla rovescia, verso la madre di tutte le partite. Napoli e Juventus superano, non senza fatica, le ultime della classe, Carpi e Frosinone e si proiettano alla super sfida di sabato sera, che potrà dire molto sulla strada che porta al tricolore. Gli azzurri ci arrivano forti dell’ottava vittoria consecutiva, arrivata nonostante le clamorose decisioni dell’arbitro Doveri, capace di negare al Napoli un rigore e un gol regolare e autore di una condotta di gara assolutamente approssimativa, culminata con l’espulsione del giocatore sbagliato, del Carpi. Una serata tragicomica per il direttore di gara romano, che già in un’altra occasione, contro il Genoa, aveva negato al Napoli un rigore sacrosanto su Higuain. Segnali preoccupanti in vista della gara di sabato e speriamo siano solo frutto di una giornata negativa per l’arbitro capitolino. Nonostante questo, però, la banda di Sarri è venuta a capo della partita, resa difficile anche dall’atteggiamento degli avversari, tutto corsa e contenimento, che hanno lasciato agli azzurri pochi spazi per fare male e soprattutto hanno complicato la fase di costruzione del gioco, esercitando un pressing serrato sui portatori di palla, Valdifiori e Hamsik su tutti. Nel primo tempo il Napoli ci ha provato con Higuain e Callejon, ma senza andare veramente vicino al gol. Rigore negato a parte, la prima frazione di gioco si è chiusa senza grandi sussulti. Nella ripresa i partenopei sono partiti meglio e sono anche andati in gol, con Callejon, ma anche in questo caso è arrivata la decisione a dir poco discutibile della terna, che ha visto un fuorigioco inesistente. La rete del vantaggio è comunque arrivata con il rigore del Pipita, questa volta fischiato per netto fallo su Koulibaly e dopo che il Carpi era rimasto in inferiorità numerica per un’altra decisione sbagliata del buon Doveri. Nel finale un po’ di sofferenza per qualche ripartenza del Carpi ma anche almeno due occasioni per raddoppiare per il Napoli, fallite da Higuain, troppo lezioso sotto porta e da Mertens. Il triplice fischio è stata una liberazione. Ora tutti concentrati per la trasferta dell’anno, consapevoli che qualsiasi tipo di risultato non deciderà ancora la questione scudetto.