di Marco Martone
Il Napoli risponde al super allenamento con goleada della Juventus, che nel pomeriggio aveva battuto 7-0 l’amico Sassuolo, regolando con il punteggio di 2-0 un Benevento che, a dispetto del clima da derby del cuore sugli spalti, ha giocato 90 minuti di gran carriera, come devono fare le squadre che lottano per la salvezza, con orgoglio e determinazione. Acquista dunque un valore doppio la vittoria degli azzurri, anche perché giunta al termine di una prestazione tutt’altro che brillante da parte degli uomini di Sarri.
Merito degli stregoni sanniti che hanno interpretato la sfida nel migliore dei modi, tenendo sempre alti i ritmi della gara e mettendo in difficoltà la capolista, soprattutto nei primi 20 minuti di gioco. Una fase della partita in cui sono stati proprio i ragazzi di De Zerbi ad andare più vicini al gol. Il Napoli ci ha messo un po’ di tempo a trovare le giocate giuste ma quando l’ha fatto è stato spettacolo puro. Prima con Insigne, che ha colpito la traversa con un delizioso pallonetto alla Totti, poi con Mertens, che ha messo il pallone alle spalle di Puggioni, con una palombella che ha ricordato quella dello scorso anno contro il Torino al San Paolo. Il vantaggio non ha spento le velleità del Benevento, anche se ha indirizzato in maniera chiara la gara che non ha avuto più sussulti fino al termine dei primi 45 minuti.
Nella ripresa c’è stato subito il gol del 2-0 di Hamsik, ben servito da Callejon, poi qualche altra occasione per gli azzurri, fino al rigore prima assegnato al Benevento e poi giustamente revocato da Var, per un precedente fuorigioco di Sandro. Nel finale, dopo l’infortunio a Mertens (distorsione alla caviglia da valutare nei prossimi giorni) Callejon ha avuto la palla del 3-0 ma ha sbagliato malamente davanti a Puggioni.
Non è stata una partita facile, come nessuna da un po’ di tempo a questa parte per il Napoli. Ed è questa la vera differenza, per ora, tra la squadra di Sarri e quella di Allegri, con i campani “costretti” a sudarsi la camicia ad ogni contesa, a differenza della Juve che, al netto di una chiara superiorità tecnica, trova spesso la strada spianata dagli avversari. E’ accaduto col Chievo (auto flagellatosi e ridotto in 9) ed è accaduto col Sassuolo, mai sceso in campo.
Ora testa alla Lazio, gara di una difficoltà straordinaria ma anche squadra con caratteristiche tecniche ideali per il gioco del Napoli e che già all’andata gli azzurri hanno pesantemente punito.
(foto sscnapoli.it)