di Eleonora Belfiore
Il fascino della Belle Époque e le suggestioni di un’epoca irripetibile sono al centro della bella mostra “Napoli Liberty. N’aria ‘e primmavera”, allestita da Lucia Anna Iovieno a Palazzo Zevallos Stigliano,e curata da Luisa Martorelli e Ferdinando Mazzocca. L’Art Noveau (Stile Liberty, in Italia) scosse tra fine Ottocento e inizio Novecento l’Europa, proponendo soluzioni artistiche eleganti, audaci ed eclettiche, capaci di fondere passato e presente, anticipate in Inghilterra dal movimento preraffaellita. Un modo diverso di concepire lʼarte, portandola fuori dai musei, dandole un respiro più ampio. Questa corrente artistica professava l’indissolubile unità fra tutte le arti, dalle più nobili a quelle più effimere. Il percorso della mostra incanta così il pubblico e lo conduce, passo dopo passo, a riscoprire un momento artistico caratterizzato dalla voglia di sperimentare. L’obiettivo è quello di mettere in luce la diffusione dello stile modernista a Napoli, nel periodo compreso tra la fine degli anni Ottanta dell’Ottocento e il 1915. A tal proposito l’architetto e critico d’arte Alfredo Melani definì questa corrente una vera ventata di giovinezza, “n’ aria ‘e primavera” per l’appunto, simile a quella che soffia nei popolarissimi versi di Marzo (1898) di Salvatore Di Giacomo. Una primavera complessa, non priva di malinconia, di zone d’ombra, e di giorni bui.
Particolarità della mostra è la realizzazione di una sezione ad hoc dedicata ai manifesti e alla grafica pubblicitaria coeva. Fra le settanta opere spiccano il dipinto di Vincenzo Migliaro (“Seduzione”) e la tela intitolata “Persone” realizzata da Felice Casorati durante il suo prolifico soggiorno napoletano. L’arte modernista era il simbolo di una nuova era che prometteva benessere e prosperità, e si rivelò invece densa di inquietudini e di contraddizioni. In esposizione anche pezzi unici, di grande prestigio, come la Fontana degli Aironi di Filippo Palizzi, le magnifiche realizzazioni della Scuola del corallo di Torre del Greco e di Gaetano Jacoangelo, presso la cui vetrina si specchia, desidera e sogna, non a caso, la bella protagonista dell’opera di Vincenzo Migliaro.
La mostra sarà visitabile dal 25 settembre fino al 24 gennaio 2021.