di Marco Martone
Il Napoli parte con il piede giusto andando a vincere su un campo ostico, quello del Verona, dominando in lungo e largo una partita che avrebbe potuto e dovuto finire con un margine molto più ampio.
Il 3-1 finale un favore degli azzurri non rispecchia, infatti, la superiorità dimostrata nel corso dei 90 minuti dagli uomini di Sarri, capaci di andare molte volte vicino al gol, prima di trovare il vantaggio con un rocambolesco autogol.
Una circostanza che si ripete, dopo le amichevoli estive e l’andata con il Nizza. Gli azzurri non riescono a concretizzare in maniera maggiore l’enorme mole di gioco prodotta e le tantissime occasioni da rete che riescono a procurarsi Insigne e compagni.
Inevitabile, comunque, che prima o poi venisse fuori il tasso tecnico nettamente superiore del Napoli, tradottosi poi nel raddoppio di Milik, su assit di Lorenzinho, al termine di un’azione in stile “Maradona-Careca” e poi nel 3-0 di Ghoulam, al suo primo gol in maglia azzurra, dopo un’altra bellissima triangolazione in area, nel secondo tempo, tra Insigne e Mertens, entrato al posto del polacco.
Nel finale un’ingenuità di Hjsay e la severità dell’arbitro, hanno portato al rigore (molto dubbio) di Pazzini e all’espulsione dell’albanese, che ha costretto il Napoli a giocare in 10 uomini gli ultimi minuti di una partita che fino a quel momento non aveva avuto alcuna storia.
Un paio di colpi di testa per spaventare Reina, bravissimo nel primo tempo su un paio di incursioni di Verde, poi più nulla per gli scaligeri.
Vince il Napoli, dunque, e può ora proiettarsi al ritorno di martedì con il Nizza.
Per il Verona prima sconfitta in casa e prima vergogna da provare, per i solito cori beceri che inneggiavano il Vesuvio, di cui in questo periodo non si sentiva proprio il bisogno…