Il ricordo del primo Mattarella al Suor Orsola

Tra le prime in cui ha partecipato all’inaugurazione di un anno accademico

Sui social dell’Ateneo napoletano il racconto di un’inedita doppia visita “dell’uomo delle regole” come lo celebrò il presidente emerito del Consiglio dei Ministri Ciriaco De Mita e un nuovo invito lanciato dal Rettore d’Alessandro che nel giorno del secondo giuramento da Presidente della Repubblica ne esalta la ‘lezione’ ciceroniana dell’interesse pubblico da anteporre sempre a quello personale.

Un ricordo speciale di un primo ‘bis’ del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lo ha pubblicato stamane sui suoi canali social l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli proprio nel giorno del giuramento di Mattarella per l’abbrivio del suo secondo settennato da Capo dello Stato. L’Università napoletana è stata tra le prime Università italiane in cui Mattarella ha partecipato all’inaugurazione di un anno accademico. Era il 20 novembre del 2015, il primo anno del suo primo settennato da presidente della Repubblica, quando Mattarella dedicò all’Università Suor Orsola un’intera giornata, con un ‘bis’ decisamente atipico per le visite di un Capo dello Stato.

Al mattino Mattarella prese parte alla solenne cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dedicata al tema giuridico-costituzionale de “La Costituzione e i suoi cittadini” con la lectio inauguralis del costituzionalista Tommaso Edoardo Frosini, oggi direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche del Suor Orsola, e con la prolusione del Rettore Lucio d’Alessandro che prima della cerimonia aveva guidato il presidente Mattarella in una lunga visita all’interno della cittadella monastica di Suor Orsola.

Una visita (immortalata in una suggestiva fotogallery che si ritrova sul sito dell’Ateneo: https://www.unisob.na.it/galleria/galleria.htm?vr=1&idev=76) con una particolare attenzione del presidente della Repubblica al patrimonio culturale del Suor Orsola (tre chiese, numerosi giardini, una pinacoteca, biblioteche antiquarie, archivi storici, collezioni di sete, di spartiti musicali, di porcellane e di stampe). Ed un particolare apprezzamento del Presidente della Repubblica al sistema formativo ‘unico’ del Suor Orsola, quello dell’unica Università in Italia che ha al suo interno anche un Istituto Scolastico che parte dalla scuola dell’infanzia ed arriva ai Licei.

In quella mattinata le parole più sentite di Mattarella, dopo i complimenti al Suor Orsola per la sua vivacissima attività culturale e scientifica, furono per l’intervento di Anna Rosaria Imperato, laureata eccellente (in Scienze della Formazione primaria) del Suor Orsola ed oggi come allora giovane insegnante della scuola primaria dell’Istituto “Sauro-Errico-Pascoli” di Secondigliano, che aveva raccontato, nel suo intervento in rappresentanza dei laureati del Suor Orsola, la sua esperienza di maestra di frontiera, ringraziando il Presidente Mattarella per le sue parole di “impegno a non dimenticare i giovani e la scuola, due risorse irrinunciabili per ogni Paese che voglia dirsi democratico”.

Il bis di Mattarella con la partecipazione alla ‘profetica’ lectio di Casavola

Nel pomeriggio di quel 20 Novembre 2015, dopo un breve riposo a Villa Rosebery, al Suor Orsola ci fu anche il “Mattarella bis”. Il presidente fece ritorno nell’aula magna dell’Ateneo napoletano per la cerimonia di chiusura della quinta edizione della Scuola di Alti Studi Politici dell’Università Suor Orsola Benincasa diretta da Lucio d’Alessandro e Ciriaco De Mita. Mattarella seguì con grande attenzione la lectio doctoralis del presidente emerito della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola, dedicata ad un delicato tema politico-istituzionale, “La crisi della democrazia rappresentativa”, che significativamente è stato proprio uno dei ‘nodi’ che lo hanno ‘costretto’ oggi al bis da presidente della Repubblica.

“Nella mia lunga militanza politica – raccontò quel pomeriggio Ciriaco De Mita con la sua consueta ficcante ironia – l’unico che è riuscito ad interrompere i miei interventi è stato il presidente Mattarella che quando scadeva il tempo dei miei interventi nel gruppo parlamentare mi toglieva subito la parola, perché Sergio Mattarella è l’uomo delle regole. E nei giorni precedenti alla sua elezione (quella del 2015), a chi mi chiedeva perché sostenevo Mattarella rispondevo proprio perché lui era l’uomo delle regole”.

Proprio quella qualità unanimemente riconosciuta che lo ha portato all’elezione bis al Quirinale.La sobrietà, l’attenzione ai giovani e la cultura delle regole che emersero nella visita di Mattarella al Suor Orsola – ricorda oggi il Rettore Lucio d’Alessandro – sono le stesse sue qualità che hanno caratterizzato il suo primo settennato da presidente della Repubblica così apprezzato dagli italiani. Quello sguardo intenso, per nulla freddo e molto comunicativo del senso del dovere con cui lo avevamo conosciuto allora e lo abbiamo sempre visto in questi ultimi sette anni è lo stesso sguardo da padre affettuoso ma giustamente severo che abbiamo ritrovato già nel suo primo breve ma significativo discorso dopo la nuova elezione. Una scelta quella di restare a disposizione delle istituzioni che mi ha ricordato la lezione ciceroniana di cultura stoica per la quale l’interesse pubblico deve sempre prevalere su quello personale. Insomma, la solennità della circostanza non mi fa temere di credere che le prime poche parole del Mattarella bis di qualche giorno fa possano considerarsi una nuova pagina di quel De officiis che Marco Tullio Cicerone, nel contesto della sua difesa della Res publica romana, dedicò al figlio Marco per educarlo ai doveri della vita pubblica. Una lezione fondamentale per la futura classe dirigente del Paese ed in particolare per la nostra comunità accademica che si augura di cuore una ‘visita bis’ nei prossimi sette anni”.