di Marco Martone –
Doveva essere la partita di Lorenzo Insigne, perché nel calcio, come nella vita, alcune cose sembrano andare proprio nella direzione in cui il destino vuole che vadano. Dovevano essere le giocate dello scugnizzo, ignorato dalla Nazionale, a mettere una pietra tombale sulle scelte scellerate di Giampiero Ventura. Doveva essere un gol del piccolo fenomeno di Frattamaggiore ad acuire la rabbia e l’amarezza di migliaia di tifosi della maglia azzurra, quella che non andrà ai Mondiali di Russia e che, per colpa di qualcuno, è ora sepolta sotto una coltre di vergogna e di rimpianti.
Il film della serata aveva una trama scritta e lo svolgimento della gara ha rispettato tutti i ruoli previsti dal copione. Insigne ha trascinato il Napoli alla vittoria contro un Milan capace di sottrarre alla squadra di Sarri il dato sul possesso palla ma che non ha saputo andare oltre una sterile supremazia territoriale, culminata in un unico vero tiro in porta, al minuto 91, con l’eurogol di Romagnoli.
La sfida del San Paolo, a qual punto, l’aveva già portata a casa il Napoli, grazie alle reti di Insigne nel primo tempo, con la suspance della Var, che ha corretto un errore del guardalinee su un fuorigioco che non c’era e con il raddoppio di Zielinski nella ripresa, quando la stanchezza stava prendendo il sopravvento e i cambi di Sarri si sono rivelati tempestivi e fondamentali. Da contorno le buone prove di Rui e Koulibaly, il piccolo errore di Albiol sul gol rossonero e il consueto contributo di Maggio, che in attesa del mercato di gennaio continua a dimostrare di essere ancora un calciatore vero.
Tutta qui la partita tra Napoli e Milan, che mantiene gli azzurri in testa alla classifica, indipendentemente da quello che faranno le dirette concorrenti per lo scudetto.
Una gara che ha mostrato la buona tenuta difensiva del Napoli ma anche qualche affanno da parte di alcuni elementi, Hamsik per esempio, calato vistosamente nel secondo tempo, dopo un discreto avvio di gara ma anche Mertens, che deve necessariamente ritrovare la brillantezza dei tempi migliori, anche perché del capitano si può anche fare a meno ma del belga proprio no.
Martedì ci sarà la Champions e la sfida allo Shakhtar, cui il Napoli si aggrappa per cullare ancora qualche sogno di qualificazione. Poi si va a Udine, per una trasferta mai facile ma da vincere per prepararsi al big match della settimana successiva contro la Juventus.
(Foto: Pasquale Pontone)