Il calcio di Sarri mette una pietra quasi tombale sul non gioco di Mandorlini e manda il Napoli, che nel gota della classifica del torneo. Insigne e Higuain hanno abbattuto la strenua resistenza di un Verona votato unicamente a non prenderle e zittiscono un pubblico sempre più becero, demente e incivile, almeno una parte di esso, dedito come ogni anno ai soliti cori contro Napoli e i napoletani. Quella del Bentegodi non era una gara facile, lo aveva detto il tecnico azzurro e in effetti così è stato. Non per il valore dell’avversario, francamente molto modesto e inoltre indebolito dalle assenze di organico, quanto per l’atteggiamento ostruzionistico che i padroni di casa hanno avuto per quasi tutta la partita, almeno fino a quando il gol di Insigne non ha mandato a carte quarantotto il disegno tattico di Mandorlini, che sperava evidentemente di farla franca schierando undici giocatori a difesa della propria porta.
Questa volta però il Napoli non è andato in affanno, come accaduto a Carpi. Ha saputo aspettare la squadra di Sarri, con pazienza e con l’esperienza delle formazioni più forti. Alla prima vera grande occasione gli azzurri hanno messo la freccia e a quel punto il destino della gara è stato segnato in maniera decisiva. Il raddoppio del Pipita, giunto al termine di una pregevole azione avviata da Hamsik, tra i migliori in campo, ha suggellato una prestazione magari non spettacolare da parte del Napoli, ma condotta in porto come sanno fare le grandi squadre. Non era facile per Sarri gestire l’impegno di Verona, dopo una sosta per le nazionali, che aveva dimezzato l’attacco, con gli infortuni di Mertens e Gabbiadini e con un Higuain stanco per il doppio impegno con l’Argentina e per lo snervante viaggio di ritorno in Italia. La classe del Napoli però ha fatto la differenza e ora gli azzurri possono preparare con tutta l’attenzione possibile la super sfida di lunedì sera contro l’Inter. Prima ci sarà da sbrigare la formalità della partita di Europa League con il Bruges, inutile dal punto di vista del risultato, con il Napoli già certo del primo posto nel girone. Sarà il caso di far riposare alcuni titolari, Higuain su tutti, anche a costo di rimediare una brutta figura. Perché la partita contro Mancini non si può sbagliare e la gara è di quelle da affrontare con l’organico al massimo della condizione.
Marco Martone