La Campania al “gran ballo” di Vienna a Roma

L'appuntamento dal fascino indiscusso è giunto in Italia nel 2007

Nell’era 3.0 l’evento più glam e romantico del mondo torna con moltissime novità per stregare ancora una volta la Capitale: il 19 ottobre i riflettori si accendono sul Gran Ballo Viennese di Roma. Questo appuntamento dal fascino indiscusso è giunto in Italia nel 2007, grazie ad Elvia Venosa, ideatrice e direttore artistico dell’evento, per portare a Roma la magia dei balli viennesi. Ma nella realtà iperconnessa in cui viviamo il Gran Ballo Viennese oggi sceglie di raccontare un’epoca apparentemente lontana avvicinandosi al linguaggio delle giovani generazioni, perché tradizione e modernità sono solo facce della stessa medaglia. Tutto questo sarà possibile in un’edizione completamente rinnovata, a partire da una nuova e sorprendente location, infatti, per la sua XIII edizione l’evento, cambia indirizzo e sceglie uno dei luoghi più ambiti e ricercati della Città eterna: Il St. Regis Rome. Una scelta dettata non solo dalla straordinaria bellezza di questo albergo, ma dal perfetto connubio stilistico e creativo con il prestigioso Gran Galà Charity. Un cambiamento dettato dalla ricerca di un file rouge tra passato e presente con uno sguardo rivolto al futuro, che riesca a proiettare i protagonisti di questa edizione in una “fiaba moderna”. Perché il St. Regis, costruito nel 1894 dal leggendario albergatore svizzero César Ritz, è stato recentemente oggetto di un restyling dell’interior designer Pierre-Yves Rochon. Restyling che non ha intaccato però il fascino dell’iconico hotel romano. Qui resterete completamente incantati dalla Ritz Ballroom, prima sala da ballo di Roma, scelta per veder volteggiare le giovani coppie di questa edizione; progettata dall’architetto romano Giulio Podesti, con la volta affrescata a fine Ottocento da Mario Spinetti e dedicata a César Ritz. Insomma, un luogo da favola per dare vita alla più antica e al contempo moderna delle favole: Il Gran Ballo Viennese di Roma.

Ma sono tanti i dettagli che racconteranno in una serata unica, come le giovani generazioni ricercano con sempre maggior interesse un richiamo a valori e tradizioni antiche. Attraverso la salvaguardia del nostro pianeta, l’utilizzo di prodotti biologici, il desiderio di imparare mestieri ormai dimenticati, ma anche nuove passioni. Il ballo di coppia ne è un valido esempio regalando non solo: contatto, armonia e gioia, ma soprattutto una forma di socializzazione ormai in via di estinzione. Questi giovani in un momento così straordinario hanno la possibilità di riconnettersi con i propri sensi. Le statistiche ci raccontano che oggi si spendono online tra le 4 e le 6 ore al giorno, ma la vita “offline” non è uguale a quella vissuta in rete: nella prima si utilizzano tutti i sensi a nostra disposizione. Nel ballo di coppia il legame e la complicità che si stabilisce tra dama e cavaliere è un filo sottile, un legame, fatto di piccoli gesti che ci permettono di entrare in contatto con l’altro con la mente e con il corpo. Questa edizione non vuole solo raccontare un mondo, bensì si prefigge l’obiettivo di “contagiare” tutti i giovani che lo desiderano attraverso un nuovo modo di rappresentare la tradizione: grazie anche allo straordinario contributo delle tecnologie più innovative applicate al settore luci, audio, video, effetti speciali.

La manifestazione unisce cultura, tradizione e solidarietà e, proprio grazie ai suoi obiettivi ed ai progetti sociali realizzati, ha avuto il sostegno di importanti organizzazioni quali: Unicef, FFC – Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, Doppia Difesa, Croce Rossa Italiana, Giovani per L’Abruzzo. La XIII edizione del Gran Ballo Viennese di Roma rinnova il suo impegno di sostenere, “Make-A-Wish Italia Onlus” (www.makeawish.it), per realizzare il sogno di un bambino affetto da patologie gravi o croniche. Un desiderio che si realizza ha il potere di migliorare la qualità della sua vita, di renderlo più forte nella sua battaglia contro la malattia e ritrovare gioia e speranza. “Make-A-Wish Italia Onlus” è un’organizzazione non profit che realizza i desideri di bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni, colpiti da gravi malattie. Presente in 50 Paesi, nei 5 continenti e, in Italia, ha realizzato dal 2004 più di 1600 desideri.

Per la XIII edizione non poteva mancare l’assegnazione del prestigioso Premio Vindobona ad artisti e professionisti di fama italiana e internazionale per i meriti conseguiti durante la loro carriera: Premio Vindobona 2019 a Umberto Gaudino, per aver dimostrato durante la sua carriera, nonostante la giovane età, di essere un grande professionista esperto di ballo latino. Un valido esempio di valori per le nuove generazioni con una grande capacità interpretativa e di comunicazione attraverso la danza. Premio Vindobona 2019 ad Alberto Urso, per aver contribuito con la sua arte canora ad avvicinare ed appassionare le nuove generazioni al canto lirico; e per essere portatore di valori autentici e positivi per i giovani.