La Chiesa di Napoli al fianco dei giovani. Nuove proposte per il lavoro

Oggi e domani alla Stazione Marittima una due giorni dedicata al Mezzogiorno

di Marco Martone

Due giorni di riflessione ma soprattutto di proposte per un futuro diverso, per una città che sappia dare ai giovani nuove occasioni di inserimento e di occupazione. Questo il senso del convegno dal titolo “Chiesa e lavoro. Quale futuro per i giovani del Sud?”, organizzato alla Stazione Marittima e che ha ospitato gli esponenti delle Chiese meridionali di Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. L’evento si inserisce nel percorso nazionale della Settimana sociale sul tema del lavoro che si terrà a Cagliari nell’ottobre 2017.

L’evento è stato aperto dal saluto del cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, che a margine dell’incontro ha spiegato ai giornalisti presenti alcune delle proposte che la Chiesa di Napoli è pronta a promuovere nei prossimi mesi, in sinergia con le istituzioni locali, Comune e Regione.

“Tutti sappiamo la situazione drammatica dei giovani e le percentuali sulla disoccupazione – ha detto Sepe – Vogliamo partire dalla criticità e fare proposte reali e concrete, che diano lavoro ai nostri ragazzi attraverso una collaborazione tra il mondo civile e quello ecclesiastico”.

Entrando nel dettaglio delle proposte, il cardinale di Napoli ha fatto riferimento all’idea di “valorizzare i beni culturali della Chiesa e allo stesso tempo creare cooperative di giovani che riguardino svariati settori come quello delle guide, dei restauratori, dei custodi o degli operatori del settore delle pulizie. Poi – ha concluso – si potrebbero utilizzare i terreni abbandonati, che possono rappresentare una grande occasione di lavoro e sviluppo. Una serie di piccole cose, insomma, che messe insieme offrono un buon ventaglio di possibilità per i ragazzi di Napoli”.

Sulla stessa linea le dichiarazioni del sindaco Luigi de Magistris che dopo aver riconosciuto il ruolo della Chiesa di Napoli “Vescovi, preti e sacerdoti sono da sempre in prima linea come i sindaci di strada e sanno quali sono le sofferenze e i bisogni dei giovani”, ha ribadito che “il lavoro è il primo punto da affrontare per un Mezzogiorno che non è zavorra del Paese ma che anzi può mettere le ali per una Italia diversa”.

In tal senso, ha concluso il primo cittadino “l’esempio di Napoli è emblematico. Una città depressa fino a qualche anno fa, travolta dalla questione morale e che oggi vede nei giovani i principali protagonisti del riscatto civile, culturale ed economico. Una città che tra mille problemi ha saputo dimostrare che la strada dell’alternativa è tracciata”.