di Eleonora Belfiore
In un clima di grande sinergia ed entusiasmo, si è tenuta la cerimonia conclusiva della XXII Edizione del Premio letterario internazionale “Emily Dickinson”, promosso dall’omonima associazione culturale, presso la sala consiliare “Silvia Ruotolo” della V Municipalità Vomero-Arenella, via Morghen 84.
Il Premio si articola in numerose sezioni ed è stato fondato e fortemente voluto dalla scrittrice e giornalista Carmela Politi Cenere, presidente dell’associazione. Riconoscimenti speciali sono stati assegnati a personalità del panorama culturale e dell’informazione che si sono distinte per doti umane e professionali. La giuria è costituita dalla Presidente Prof.ssa Carmela Politi Cenere, dalla Prof.ssa Luisa Gregory, dall’Avv. Carmine Monti, dall’Ing. Ruggiero Cenere e da iscritti all’Associazione.
Da sempre, questo Premio si caratterizza per l’alto valore intellettuale e morale delle opere in gara ed è portato avanti, fra mille difficoltà e senza alcun sostegno esterno, dalla grintosa Carmela Politi Cenere. Docente di italiano e latino nei licei, giornalista pubblicista, la poliedrica professoressa ha ottenuto numerosi riconoscimenti in ambito letterario.
Dopo il successo dei libri “Città nel caos” e “L’ombra di Masaniello vaga per Piazza del Mercato”, che si è aggiudicato il primo premio al prestigioso concorso torinese “I Murazzi”, la scrittrice è tornata in libreria con un’opera dal grande valore storico: “La vita privata e gli amori di un monarca illuminato”, edita da Graus Editore. II tema di questo romanzo storico mette in luce la vita privata e pubblica di Federico II di Svevia, svelandone gli amori e soprattutto quello più appassionante per Bianca Lancia.
Il “Premio Emily Dickinson” rappresenta un’opportunità di grande prestigio che offre ai suoi vincitori un riconoscimento importante per il lavoro che hanno svolto. Il presente Premio intende, inoltre, offrire un contributo al dibattito sempre più attuale circa il ruolo della cultura, quale strumento per ribellarsi e risorsa distintiva, troppo spesso sottovalutata, per lo sviluppo del Mezzogiorno e, più in generale, delle future generazioni.