La magìa della befana, nonostante tutto

BEFANA

Marco Martone

Arriva la notte, più buia e più nera rispetto a quelle del passato. Perché c’è il covid nell’aria e anche la magìa dell’attesa rischia di esserne condizionata. Eppure la notte arriva con il suo carico di mistero e con la coinvolgente emozione dei bambini, più forte della crisi, capace di volare più in alto di un maledetto virus. Arriva la notte e arriva anche lei, la vecchina con la scopa volante, le scarpe malridotte, con il suo sacco pieno di regali e di sogni. Per la strada non ci sono persone, c’è un coprifuoco da rispettare ma ci sono le bancarelle, piene di leccornie da infilare nelle calze, ricche di colori e di speranze che l’anno appena trascorso sembra aver portato via con se.

Dolci, luci e giocattoli, per dire che almeno oggi il virus fa meno paura. È la notte della Befana, quella che da bambini ci teneva svegli fino a tardi, che incuriosiva e metteva anche un po’ di paura. Perché la Befana è brutta ma è tanto bello poterla incontrare. E allora anche stanotte i bimbi guarderanno nel cielo, sperando di vederla volare sui tetti, calarsi dai camini, riempire le calze lasciate appese. Che siano stati buoni o monelli, tutti aspetteranno la vecchia con la scopa, che arriva come fecero i Re Magi per omaggiare il bambino Gesù. In un universo di fantasia e immaginazione, con la voglia di sognare che aiuta a crescere e che fa ci viaggiare all’interno di una favola alla quale, qualche volta, anche i grandi farebbero bene a credere.

(testo servizio VG21)