(di Mariateresa Di Pastena)
E’ da poco trascorsa la Giornata mondiale della Poesia, giornata dedicata, ogni anno, il 21 marzo, a tante iniziative ed incontri e voluta nel 1999 dall’Unesco. Citare tutti i grandi poeti di casa nostra, quelli che hanno accarezzato con i loro versi Napoli, la nostra città, e il nostro bel Paese, l’Italia, o addirittura i poeti del mondo intero, sarebbe un’impresa impossibile! Poeti che hanno cantato l’amore, raccontato le guerre, sviscerato emozioni e sentimenti, innalzandoli con parole sublimi. A tutti loro va puntualmente il nostro ringraziamento e la nostra ammirazione, quando, soprattutto a scuola, o leggendo dei libri, i nostri occhi incontrano i loro versi, che dovremmo considerare un grande patrimonio da custodire. Ma sarebbe altrettanto impossibile contare tutti i piccoli poeti, quelli meno noti, che si nascondono dentro molti di noi e che poi così piccoli non sono. Si comincia spesso a scrivere da bambini, da adolescenti, quando i versi, quasi sempre dedicati alle persone a cui vogliamo bene, ci scappano dalla penna quasi senza che ce ne accorgiamo e si rifugiano nel diario di scuola o in un quaderno, affiancati timidamente da nomi e cuoricini. Quelli che dedichiamo, sui biglietti di auguri, ai nostri familiari o amici, e che valgono ancor più del regalo che accompagnano.
Spesso è la malinconia a spingerci a scrivere versi, o quel pizzico di sofferenza, quasi necessario, che smuove qualcosa dentro di noi, nel nostro animo, e che non riusciamo proprio a trattenere. Spesso è un amore non ricambiato o contrastato, o un grande dolore, ma può essere, più raramente, anche un grido di felicità. Certo, non è da tutti scrivere poesie degne di questo nome, così come non è da tutti saperle apprezzare, ma bisognerebbe almeno provare a fare entrambe le cose, perché esse percorrono strade meravigliose, brevissime e lunghissime allo stesso tempo, che partono e arrivano dal cuore di chi le scrive a quello di chi le legge. L’amore per la poesia va insegnato a scuola, certo, ma anche a casa, trasmettendolo ai propri figli. Vi assicuro che ereditare (ad esempio, dalla propria mamma) il dono e la capacità di scrivere poesie è come ricevere un dono prezioso, dal valore inestimabile. E questi versi dimostrano che cosa si prova!
“La poesia è… “
La Poesia è come un torrente
che scende, impetuoso, dalla montagna,
E’ un lampo che squarcia il cielo
prima di un temporale.
La Poesia è un’onda
che si solleva, alta, nel mare.
E’ come un pianto
che esplode all’improvviso.
E’ un canto che tradisce la musica.
La Poesia è un bacio tra le parole,
un rincorrersi di carezze
e di abbracci tra loro.
La poesia abita in ogni cuore,
ma solo in alcuni spalanca la porta
e scappa fuori, tra le stelle:
ne sceglie due, le più belle,
e come un’altalena impazzita,
comincia ad ondeggiare nel cielo.