(di Marco Martone) – È già trascorso oltre un anno da quell’estate del 2023, segnata a Caivano da uno degli eventi più disgustosi e criminali che si possano commettere ai danni dei minori. Due bambine si poco più di 10 e 13 anni violentate da un gruppetto di balordi, solo di poco più grandi. Una vicenda che ha portato a tre condanne e a due esistenze che non saranno mai più quelle di prima. Da allora Caivano è stata al centro di un processo di riqualificazione, rinascita e riscatto senza precedenti. Il governo è sceso in campo al fianco della comunità, quella sana, che intende reagire ad una realtà fatta di sopraffazione, omertà e degrado.
Il ruolo delle istituzioni, assieme a quello della chiesa, svolto grazie all’azione del parroco del Parco Verde, don Maurizio Patriciello. Il teatro degli stupri, il vecchio centro sportivo, trasformato in un luogo di aggregazione, svago e crescita del territorio. Poi tante iniziative legate alla cultura, il mondo della scuola, l’università, il sociale. La lotta agli abusi, lo smantellamento delle piazze di spaccio, il ripristino della legalità. Battaglie per ora vinte, nell’attesa di vincere la guerra contro decenni di abbandono e di indifferenza. In questo solco vanno le visite di oggi dei ministri Bernini e Piantedosi. Cultura e sicurezza che non allentano la presa su un territorio che chiede aiuto e non vuole essere mai più dimenticato.