di Eleonora Belfiore
La vicenda di Corradino di Svevia rivive nel libro “L’Aquilotto insanguinato – Vita, avventure e morte di Corradino, l’ultimo rampollo degli Svevi”, scritto dal giornalista Lino Zaccaria ed edito da Graus. Presentato nella sala del Teatro Diana, il volume rievoca la storia e la tragica fine, ancora in parte avvolta nel mistero, di Corradino di Svevia. Con l’autore erano presenti Ermano Corsi (giornalista e scrittore), Francesco D’Episcopo (scrittore e docente di letteratura italiana) e Gigi Di Fiore (scrittore e inviato de Il Mattino).
Non è facile tracciare un profilo storico e umano di Corradino di Svevia, morto a soli sedici anni. Si è detto tanto e al contempo troppo poco. Le fonti dirette sono scarse anche per colpa di un incendio che ha distrutto l’archivio angioino durante l’ultimo conflitto mondiale. Da giornalista di classe, Lino Zaccaria non si è arreso e ha iniziato un’indagine tenace, come scrive Pietro Gargano nella bella prefazione, per ricostruire la sfortunata vita Corradino, sceso in Italia per rivendicare quel trono, usurpato da Carlo D’Angiò, che era stato del padre e del nonno, il grande Federico II.
ʻʻUn giornalista può invadere il campo della storia?ʼʼ si è chiesto e ha chiesto ai suoi compagni d’avventura, Ermanno Corsi. Una provocazione sagace che ha dato vita ad un dibattito ricco di interessanti spunti di riflessione. Al quesito ha risposto idealmente Gigi Di Fiore che ha ribadito più volte come l’approccio metodologico sia lo stesso per lo storico e per il giornalista, perché è comune la costante ricerca della verità. Il relatore ha così concluso il suo intervento su questo saggio storico: ʻʻun libro scritto benissimo, perché evidenzia la storia dei singoli in un quadro storico di più ampio respiroʼʼ.
Un testo, dunque, complesso che esamina una delle figure più enigmatiche del panorama medievale. Infatti, ʻʻLino Zaccaria si è impegnato a fondo per la realizzazione di questo lavoro. Quasi una passione, la sua, per questo personaggio che noi ricordiamo soprattutto per la poesia di Aleardo Aleardi. Un testo che parla anche di quelle forze che sembrano regnare sopra la storia stessa. Così il mito si alimenta e diventa più forte della storia e della ragioneʼʼ, ha giustamente sottolineato Francesco DʼEpiscopo. Unʼosservazione che si ricollega all’originale contributo, presente nel libro, del giornalista e astrologo Ciro Discepolo, che ha fornito un quadro astrale, complicatissimo da realizzare visto che è impossibile risalire all’ora esatta di nascita di Corradino, che conferma il ruolo del Destino nelle nostre esistenze. Infine, una bella intervista alla medievalista Gabriella Piccinni impreziosisce e arricchisce ancora di più questo saggio unico nel suo genere.
In chiusura, dal palco del teatro, l’autore ha condiviso con il pubblico un ricordo personale, svelando come la passione per questo personaggio sia stata sollecitata, a suo tempo, da papà Francesco, uomo coltissimo e curioso. Il risultato di questi stimoli fecondi è un’opera vibrante e avvincente.
Giornalista professionista da quasi cinquant’anni, Lino Zaccaria ha lavorato per oltre quaranta al “Mattino”, lasciato con il ruolo di redattore capo. É stato poi vicedirettore di “La Discussione” e, dal marzo del 2019, è direttore editoriale di “Quotidianonapoli.it”.