(di Mariateresa Di Pastena)
Una Mostra di pittura, e non solo, quella del giovane Claudio Rinaldi, dal titolo “Ehi, tutto bene?”, è stata allestita (dal 2 all’ 11 aprile) al Pan – Palazzo delle Arti di Napoli, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, con l’ associazione culturale de “La città adatt…abile, Napoli per l’autismo” (creata da genitori e presieduta da Cristina Gargiulo, mamma di Claudio, con la supervisione medico-scientifica della dottoressa Luisa Russo, neuropsichiatra infantile e responsabile del Centro Unico Aziendale per la Salute Mentale in età evolutiva dell’Asl Napoli 1), e con l’associazione culturale del Collettivo Artisti Uniti “Il Carro”.
Una mostra di incontri, illuminati dai colori, forti e delicati al tempo stesso, dei bellissimi dipinti di Claudio Rinaldi. Mostra in cui l’arte, la forza e la magia delle immagini, vivide ed eloquenti, incontrano la dolcezza dello sguardo del loro autore e l’orgoglio e la determinazione di quello della sua mamma, Cristina Gargiulo, e di Manuela Torre, la curatrice della mostra. Durante la serata inaugurale, in un colpo solo, si incontrano e si abbracciano, infatti, la famiglia, la scuola e l’amicizia.
Oltre alla mamma di Claudio, emozionatissima, ci sono naturalmente il papà ed il fratello maggiore, Alessandro: anche lui, come Claudio, ha un bellissimo viso, e anche lui sta inseguendo e realizzando un sogno, quello di diventare un cantante. Tutt’e tre insieme, durante la serata, hanno accarezzato, con lo sguardo, tutti i movimenti e gli stati d’animo di Claudio; tra il pubblico, lo sguardo immenso, tenero e commosso della nonna materna, Anna, fondamentale nella vita di Claudio, e non solo; c’è l’ insegnante dell’asilo, ci sono le insegnanti di base e di sostegno, Nunzia Aragione e Amalia Ferrandino, della scuola media ‘Cesare Pavese’, che Claudio ha frequentato, e in cui insegna sua madre Cristina; ci sono il Dirigente, Giuseppe Tranchini, e le insegnanti del Liceo ‘Elio Vittorini’ (che Claudio frequenta attualmente (e dove l’anno scorso è nato l’incontro con Manuela Torre, che era la sua insegnante di sostegno): la referente dell’area- sostegno, Italia Franchi, Loredana Di Costanzo, Antonella Federico, Elena Merolla: tutte, insieme a Manuela, molto importanti nel percorso artistico di Claudio, che ha iniziato a dipingere proprio grazie ad un loro laboratorio, dal quale è nata una mostra permanente dal titolo “Il nostro mondo a colori”; sono presenti i genitori dell’Associazione, e i preziosi compagni di classe di Claudio; poi c’è Gaetano Panico, “tutor” di Claudio, che lo ha seguito in questi anni, con estrema empatia e sensibilità, facendo da ponte tra lui e la scuola, e occupando, ormai, nel suo cuore, un posto speciale e ‘familiare’.
Ed è proprio il concetto di familiarità che sua madre, Cristina, vuole sottolineare con fermezza, ribadendo l’importanza ed il valore della presenza quotidiana e costante di chi si rapporta con Claudio, perché, proprio grazie alla familiarità dei rapporti instaurati, infatti, lui, che all’inizio appare sempre un po’ titubante e diffidente, riesce poi ad aprirsi, a fidarsi e ad affidarsi, dando il meglio di sé. Succede con gli amici, con i volontari, con chiunque entri in contatto con lui per conoscerlo davvero.
E ribadisce anche il suo augurio, Cristina: quello che la mostra possa essere un trampolino di lancio per poter dar vita ad un laboratorio artistico in qualche luogo dedicato, al quale possano partecipare ragazzi autistici e non, tutti insieme. E che ci possa essere uno sbocco lavorativo per il loro futuro. Mentre parla e sorride, colpiscono, di Cristina, la forza e allo stesso tempo il candore, la spontaneità. E la sua generosità, perché il suo pensiero e la sua speranza non sono rivolti solo a suo figlio.
A battezzare la mostra, affiancata dalla dolcissima cuginetta di Claudio, Ginevra, Manuela Torre e le sue bellissime parole, dalle quali si evincono la dedizione, l’entusiasmo, la simbiosi umana ed artistica tra lei e Claudio. Poi quelle, altrettanto belle, della dottoressa Luisa Russo, neuropsichiatra infantile, che sottolinea il fondamentale aspetto umano che ha caratterizzato il suo incontro con Cristina e Claudio. Poi, ‘parlano’ i versi di alcune poesie, di cui la prima, meravigliosa, scritta e dedicata a Claudio da suo zio, Pippo Gargiulo, declamate dal bravissimo attore e regista Leonardo Bilardi, e che accarezzano il tutto. E così, Claudio, che all’inizio fatica un po’ ad entrare e a concedere il suo sguardo alla folla, accorsa ad ammirare i suoi dipinti, ai giornalisti, e a tante persone che non aveva mai visto prima, e quasi si rifugia in un angolo e da lì le osserva, le scruta, poi appare invece felice, soddisfatto. E questo bellissimo ragazzo, dolce, affettuoso, solare, che ama dipingere, oggi è ‘solo’ questo, oggi è ‘tutto’ questo. Insomma, è Claudio, e basta, e non ci sono altre parole da aggiungere per definirlo, nessuna etichetta che si arroghi il diritto di porre dei limiti alla sua vita e alla sua felicità.
E a quell’ “hey, tutto bene?” che lui stesso ripete spesso a Manuela e che dà il titolo alla Mostra, sembra finalmente rispondere: “sì, tutto bene”.