di Marco Martone
«Napoli è ad un bivio. Si sono registrate alcune condizioni in questi ultimi anni che la città di Napoli non ha mai avuto. Magistrati e forze dell’ordine hanno arrestato numerosi latitanti come mai era accaduto. Hanno disarticolato potentissime famiglie camorristiche e mafiose. C’è una rinascita culturale su cui stiamo lavorando». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenendo oggi all’iniziativa dal titolo “Devianza minorile: strategie di prevenzione e modalità di recupero”, organizzata dalla Camera Penale Minorile in collaborazione con l’associazione Milleculure alla Mostra d’Oltremare, in Napoli.
«Tanti ragazzi quotidianamente scelgono un’alternativa alla delinquenza. Lo dobbiamo dire per avere un’emulazione positiva. Le politiche nazionali, da qui a breve, non cambieranno. C’è bisogno della competenza e della professionalità di magistrati, avvocati e operatori sociali. Ci dobbiamo organizzare tra di noi con le collaborazioni istituzionali, utilizzando al meglio le risorse economiche e il patrimonio culturale. Napoli – ha aggiunto il primo cittadino – può avere dei primati negativi su alcune cose ma anche dei primati positivi nel contrasto alla dispersione e alla devianza. Facendo repressione solo con il manganello non si va da nessuna parte. Prima azione partita, con sviluppo forte nei prossimi giorni riguarda la ‘stesa’ di motorini nel nostro territorio, che non è più accettabile».
«Lo Stato investa di più in prevenzione e repressione con più risorse di personale amministrativo, più mezzi, più soldi, più uomini. Occorre fare di più sul territorio e cercare di utilizzare i minori a rischio in attività utili sul piano della città. Stiamo lavorando ad un Protocollo tra Comune e Prefettura per utilizzare immigrati e rifugiati anche nella cura della città, integrarli sempre di più nella comunità. Idem per i minori a rischio e detenuti. L’obiettivo è creare una comunità in cui ci si aspetti sempre un’alternativa. Oggi a Napoli c’è un’alternativa. C’è ancora molto da fare ma la strada intrapresa secondo me è quella giusta», ha concluso.
“Potenziare la prevenzione invece di sopprimere i tribunali per i minorenni – ha detto Mario Covelli, presidente della Camera Penale Minorile – al legislatore ci permettiamo di suggerire di puntare sui Centri Polifunzionali, sul modello dei ‘Centri Aperti’ per costituire una rete efficiente sul territorio con parrocchie, oratori, scuole, laboratori artigiani, esercizi commerciali, associazioni sportive e palestre, coordinando l’avvio dei minori ai corsi scolastici, anche serali, ad attività di apprendistato e lavoro ed in ogni modo assicurando non solo il coordinamento di tali attività, ma anche l’educazione ai minori ai valori ordinamentali. A Napoli esiste lo storico Istituto Filangieri, noto anche come le ‘Cappuccinelle’, ora in rovina, che potrebbe ospitare un centro polifunzionale. Abbiamo un progetto gia’ sottoposto ad alcuni imprenditori, disponibili a finanziare il ripristino di una parte limitata della struttura per avviare l’attività».
Per Patrizio Oliva, «Non è possibile giudicare nello stesso luogo i giovani con i delinquenti incalliti. Si dovrebbero fare le leggi con il cuore. I giovani sono il nostro futuro. Sta crescendo una generazione che fa paura, senza regole e senza valori. E’ lodevole quello che fa l’associazione “Milleculure” per i minorenni permettendo loro di poter fare dello sport trasmettendo dei valori. Mi arrabbio perchè dove lo Stato taglia quando dovrebbe fare gli investimenti. E questo è grave. Non ci dimentichiamo che stiamo parlando di persone che saranno i cittadini del domani», ha concluso