In occasione della prima uscita ufficiale del libro “Mario Maglione-Vico Gerolomini 11, dove la mia storia ha inizio”, sarà lo stesso noto cantante e chitarrista il protagonista dell’incontro di martedì 8 febbraio alle 16,30 alla Domus Ars di Napoli. Un momento di sicuro interesse, tutto dedicato alla presentazione del volume di Vincenzo De Luca pubblicato da Guida Editori che registrerà, insieme all’autore e allo stesso artista Maglione, la presenza del giornalista e critico teatrale Giuseppe Giorgio e dell’editore Diego Guida. Ispirato all’epopea di un personaggio capace di fare della sua vita artistica e privata un esaltante racconto diviso tra le note, il mondo dello spettacolo e la società napoletana, il nuovo volume, attraverso la scrittura di De Luca, sembra devolvere al lettore quanto raccolto da Maglione in lunghi anni di passionale carriera. Con gli interventi iniziali di Marisa Laurito ed Eugenio Bennato, “il libro – come scrive nella sua presentazione l’autore e docente di Storia dell’Arte, Vincenzo De Luca – è una naturale conseguenza di anni di ascolto appassionato e di amicizia. Nasce dall’oralità di nostre conversazioni appunto amichevoli, scoprendo che – probabilmente – le vicende umane e private di Mario sono intriganti quanto quelle professionali. E conserva dell’oralità la freschezza dei collegamenti logici e, almeno in parte, il linguaggio. Ho recuperato pienamente i contenuti delle conversazioni, modificandone la fabula in un intreccio con rimandi temporali. Pulendoli da anacoluti, iterazioni e immancabili sbavature del parlato. Il nostro dialogare si è trasformato, così, in un monologo che scava, senza maschere, in un vissuto umano e privato sempre taciuto e che affiora, di tanto in tanto, a manifestare l’attività pubblica dell’artista”. Ed è con queste premesse e sulla scia emozionale di un volume ricco di sfumature umane ed artistiche che, Giuseppe Giorgio così scrive nella sua introduzione. “Ricco di luoghi, persone, artisti e avvenimenti legati a doppio filo all’epopea di un personaggio dalle mille sfaccettature umane, il racconto scaturito dall’abile e prolifica penna di uno scrittore e storico dell’arte come Vincenzo De Luca, conduce presto il lettore in una specie di costellazione dove ogni cosa, alla pari di una stella, brilla di luce propria. Collocabile per struttura tra quei romanzi definiti di formazione, pronti a tracciare l’evoluzione e la maturazione del protagonista, la storia di vita di un figlio del popolo come Maglione firmata De Luca, può essere pure collocata nel genere letterario del cosiddetto romanzo d’appendice. Ovvero, quel tipo di romanzo diffusosi nei primi decenni dell’Ottocento e pubblicato su un quotidiano o una rivista a episodi, in grado con la sua vicenda frammentata in puntate di mantenere viva la curiosità del lettore. Illuminando capitolo dopo capitolo la vita di chi, partendo da un vicolo di una Napoli barocca e caravaggesca, ha saputo scrivere a grandi lettere il suo nome nella storia della canzone napoletana degli ultimi cinquant’anni, il libro proietta tutti in un mondo epico e sognante. Eccezionale documento narrativo di grande vivezza, il libro si trasforma in una galleria di tipi e situazioni senza tempo. Illuminata dallo stesso “sole” che fu di Capurro e Di Capua, brulicante di quella stessa gente che fu di Viviani e Bovio e contaminata dall’umana poesia che fu di Murolo padre, Russo e Di Giacomo la storia di vita del cantante Maglione si muta in una sottile indagine dei sentimenti e del tempo. Nello studio sistematico di un’anima fatta di note, passioni e infiniti colori”.
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