di Marco Martone
Con il Napoli non si scherza, guai a stuzzicarlo perché quando viene punto è capace di stritolare chiunque. È quello che ha detto anche la sfida dell’Olimpico, dove la Lazio, così come capitato già ad Atalanta e Bologna, si è illusa per poco più di 45 minuti di poter fare la festa alla banda Sarri, prima di un risveglio amaro e repentino. La rete di De Vrij nel primo tempo, giunta grazie ad uno spunto sulla destra di Immobile ma favorita anche dalla lentezza di Koulibaly a chiudere e dal goffo tentativo di Reina di respingere la palla, aveva spostato gli equilibri a favore dei padrini di casa, che fino a quel momento avevano giocato meglio del Napoli. Per gli azzurri solo un tiro di Insigne, parato da Strakosha e un palo di Hamsik, lanciato da Lorenzo a tu per tu con il portiere ma che poi si è maldestramente allargato sulla sinistra prima di calciare sul montante basso. Un Napoli non all’altezza delle prestazioni migliori e una Lazio garibaldina trascinata dal suo centravanti in campo e dal sostegno di un pubblico caloroso ma, in parte, becero e antisportivo, causa i soliti cori razzisti e indecorosi rivolti continuamente ai napoletani.
Nella ripresa le cose sono radicalmente cambiate. Il Napoli ha potuto beneficiare degli infortuni di Bastos e dello stesso De Vrij ma l’impressione è che la forza d’urto della squadra di Sarri si sarebbe abbattuta sull’avversario indipendentemente dalla presenza in campo dei due forti difensori. Il pareggio è arrivato con Koulibaly, bravo a mettere in porta un pallone respinto da Strakosha su incursione di Albiol, da azione d’angolo. Nel giro di 5 minuti il ribaltone azzurro, prima con Callejon, che di sinistro ha fulminato l’estremo laziale dopo aver raccolto un prezioso assist di Hamsik. Poi la perla di Mertens, che sulla corta respinta di Strakosha e spostato sul lato sinistro dell’attacco azzurro, si è inventato un pallonetto alla Maradona (il paragone non è affatto azzardato questa volta), andando a mettere la sfera nell’angolo opposto alla visuale di tiro. Una rete spettacolare che ha zittito i beoti della curva biancoceleste, che intanto continuavano a belare il loro ignorante razzismo e esaltato la torcida partenopea, ormai in delirio. Allo scadere è arrivato anche il rigore di Jorginho, per completare una quaterna spettacolare e vincente, che lancia il Napoli al primo posto in classifica in compagnia della Juventus.