Marrakech e Napoli cosa hanno di comune queste città? Hanno una Medina vecchia con stradine strette e tortuose brulicanti di venditori con le loro bancarelle; entrambe sono state capitali di un regno, la prima, città – affascinante e bellissima – fondata nel 1062 presenta forti influenze andaluse nei suoi edifici, come del resto Napoli, costruiti in pietra arenaria dando alla città il soprannome di “città rossa” o “città d’ocra”; hanno poi un aeroporto internazionale. Questo facilita i collegamenti grazie alla compagnia di bandiera del Marocco Royal Air Maroc che, continuando nel suo programma di espansione in Italia, ha aperto nei giorni scorsi il collegamento diretto da Napoli a Casablanca. I voli vengono effettuati il martedì, giovedì e sabato con partenza alle 17,35 e arrivo alle 20, l’offerta lancio a/r è di euro 120 tasse incluse. La coincidenza per Marrakech, attraverso il terzo terminal inaugurato a dicembre 2016 per far fronte alla crescita dei traffici passeggeri, si prende poco dopo l’arrivo dell’aereo e in meno di un’ora si giunge nella stupenda città rossa, la più importante delle quattro città imperiali. Marrakech è una città di profondi contrasti, in cui la modernità è all’insegna della tradizione e nella quale convivono a stretto contatto l’estrema povertà dignitosa dei suoi oltre un milione di abitanti, con l’agiatezza di ricchi e facoltosi turisti che alloggiano in alberghi extra lusso o che frequentano i due campi da Golf.
Royal Mansour, La Sultana, Le Méridien N’Fis, Jardins de la Medina, La Mamounia solo per citarne alcuni, nei quali gli standard europei sono ampiamente superati, dotati di ogni confort anche per il turismo d’affari, con un quid in più: la disponibilità di tutto il personale, di ogni livello, a contatto con gli ospiti per soddisfare ogni esigenza prima ancora che venga manifestata. Dagli alberghi ai locali notturni il passo è breve, ci si trova a visitare una città by night che non ci si aspetta di trovare. Il tour non può che iniziare dal Jad Mahal, nel quartiere dei grandi hotel dell’Hivernage, il quale più che un luogo è un’esperienza. Il ristorante è illuminato da tante candele ed è fra i più trendy, glamour, sensuale ed elegante della città: ballerine russe in succinti costumi che richiamano i cosacchi e danzatrici del ventre si esibiscono fra i tavoli per la gioia dei clienti, mentre dei mangiafuoco propongono i loro numeri nella veranda, ma le sorprese non finiscono e gli spettacoli vengono continuamente rinnovati. Al centro della Medina si trova il grande bazar del Souk. Qui si discute il prezzo con trattative spossanti, ma, come dicono in Marocco, un terzo del prezzo iniziale è già un furto! Le strade del mercato hanno come copertura una tettoia fatta di canne intrecciate, allo scopo di filtrare la luce solare.
Migliaia i piccoli negozi e le botteghe artigianali che offrono i loro articoli: spezie colorate e profumate; specchi luccicanti; pentole di terracotta per preparare il piatto tipico tajine; babbucce in pelle;oggetti in argento; tappeti fatti a mano; lanterne di ferro battuto; lampade in ottone; mestoli in legno di cedro; supporti per candele; teiere in ottone incise e vassoi da tè utilizzati nel servizio tradizionale. Di veramente tipico è la lavorazione di borse e sandali da parte di esperti artigiani che utilizzano vecchi copertoni di auto. La specialità del luogo è l’originale olio di Argane, che si può acquistare nelle tante erboristerie nei due tipi: per cucinare, ricco di vitamina C e omega 3, o per uso cosmetico da utilizzare per i capelli e per il massaggio del corpo. Nei negozi di erboristeria si possono comprare anche i “grani del paradiso” con effetto – dicono – del nostro viagra. Nel mentre si contratta viene offerto tè alla menta che viene servito già zuccherato, versato da una teiera a becco ricurvo in piccoli bicchieri. Con il tè si accompagnano i dolci shebakia (biscotti con sesamo e spezie, in genere serviti durante il Ramadan), tortine di pasta con frutta secca o torte al formaggio.
La piazza Djemaa El-Fna è il cuore della Medina, il cui nome arabo significherebbe “raduno dei morti”, in ricordo delle esecuzioni capitali che vi avevano luogo. Un vero circo a cielo aperto, di notte è un grande ristorante dove vengono arrostite vari tipi di carne su braci di legno. Di giorno tutto cambia, si incontrano: acrobati, danzatrici, incantatori di serpenti, musicisti, dentisti ambulanti, cantastorie, disegnatrici di tatuaggi con henné e venditori di acqua nei loro caratteristici costumi sgargianti con tanti campanelli e capienti otri. Allora perché non approfittare dei nuovi voli diretti della Royal Air Maroc in partenza da Napoli? E’ possibile andare la mattina in ufficio, passare da casa a prendere la valigia, ed eccoci pronti a partire per l’avventura sognata sin dalla nostra infanzia: a Marrakech si vedranno: strutture architettoniche arabeggianti, danza del ventre, un’esplosione della natura nel palmeto ricco di 180 mila piante e poco distante l’immenso deserto. Fantaviaggi? ma no, al costo di poco più di una gita fuori porta eccoci proiettati in un mondo in cui gli usi e le tradizioni millenarie sono cosi diversi e pur così simili.
Harry di Prisco