di Marco Martone
Gli auspici che la giornata sarebbe stata trionfale per il Napoli, si erano intravisti già nel primo pomeriggio, al termine del derby capitolino e dopo la sconfitta della Roma, incapace di rimediare all’ennesima batosta dai cugini laziali, nonostante gli aiuti imbarazzanti, al limite del grottesco, della classe arbitrale, tradotti in rigori negati ai biancocelesti e un altro, inesistente, concesso ai giallorossi e trasformato da De Rossi.
La battuta d’arresto di Spalletti e soci ha messo le ali al Napoli, che questa volta non ha fallito la ghiotta occasione e si è preso a Milano quello di cui aveva bisogno, i tre punti. Una vittoria di misura (1-0) ma soltanto dal punto di vista del punteggio, perché la partita è stata dominata dalla squadra di Sarri in lungo e largo. L’Inter non ha mai tirato in porta nel primo tempo e soltanto nel finale, con Perisic, ha provato ad impensierire Reina.
Per gli azzurri una serie di occasioni clamorose, fallite per quel pizzico di leziosismo di troppo sotto rete e anche per le parate, alcune strepitose, di Handanovic, di gran lunga il migliore dei suoi. Strano che il gol che ha consentito al Napoli di vincere, sia arrivato in maniera abbastanza casuale, dopo un errore grossolano di Nagatomo, che ha offerto a Callejon sul piatto d’oro la possibilità di battere a rete.
Per il resto è stato uno show azzurro fatto di giocate d’autore, trame offensive e una fitta rete di passaggio che hanno messo sempre in difficoltà il centrocampo e la retroguardia neroazzurra. Il Napoli, insomma, ha vinto da grande squadra e adesso è a un solo punto dalla Roma, per una corsa al secondo posto che si deciderà, molto probabilmente nelle prossime due giornate, che vedranno i capitolini impegnati in trasferta con il Milan e poi all’Olimpico con la Juventus. Per il Napoli Cagliari in casa e Torino fuori. 180 minuti che decideranno il campionato del Napoli, poi ci sarà da programmare la prossima stagione e trovare il modo per fare quel salto di qualità, nemmeno troppo grande, per poter puntare ancora più in alto.