Di Mariateresa Di Pastena
“Ogni bella scarpa nu scarpone addeventa c’o’ tiempo e cu ll’età” (Ogni bella scarpa diventa uno scarpone, con il tempo e con l’età), è un verso di una delle tante preziose poesie che compongono il variegato ed immenso patrimonio artistico ed umano lasciatoci in eredità dal nostro indimenticabile Totò: dal principe della risata (e della riflessione), infatti, si può trarre un’infinità di spunti ed insegnamenti. Proprio come in questa poesia dai toni amari, “Sarchiapone e Ludovico”, in cui rispettivamente un cavallo ed un asino, non più giovani e ormai deboli, sottoposti a continui maltrattamenti e sfruttati dal loro padrone, riflettono sull’essere umano e sul suo animo, sottolineandone l’opportunismo e la malvagità. E’ soprattutto l’asinello ad evidenziare gli aspetti negativi dell’uomo, tanto da spingere il cavallo, avvilito e deluso, ad un gesto estremo. Ma il proverbio napoletano “Ogni bella scarpa addeventa scarpone”, viene spesso usato con un’accezione diversa e davvero sgradevole, in quanto “dedicato” soprattutto alle belle donne non più giovanissime… Certo, la gioventù, è inutile negarlo, è una grande complice della bellezza esteriore, perché la esalta in modo plateale, ma c’è una bellezza che non invecchia mai e che risiede altrove. Un esempio? Quello della mitica attrice Sofia Loren! Ma basta andare in giro per i nostri quartieri, e non solo, per incontrare tante donne piene di luce e di vitalità, consapevoli e fiere della loro età e che non hanno voglia né intenzione di nasconderla, anzi! Donne che non temono le proprie rughe, perché sanno che nessuna di queste meriterebbe di essere cancellata: ognuna, infatti, rappresenta un pezzo di vita, un piccolo segno lasciato da una grande emozione, da un sentimento, dalle esperienze vissute, belle e brutte!
Non è certo qualche ruga o qualche chilo in più, né qualche centimetro in meno a fare la differenza!
Basta guardarle negli occhi, queste donne, ognuna bella a modo suo, sempre, a patto che questa bellezza ne rispecchi un’altra, un dono di natura ancora più grande, la bellezza interiore! Trovare le parole giuste per descrivere quest’ultima è più difficile, perché non è visibile, se ne sta nascosta e spesso deve faticare un po’ per richiamare l’attenzione degli altri (soprattutto quella delle persone più superficiali), ma quando viene fuori, può essere disarmante. L’animo gentile, la grazia, la dolcezza, la sensibilità, la forza, la dignità, la lealtà, il rispetto per se stesse e per gli altri, e tante altre qualità, che non sono mai troppe (anche se accompagnate, certo, da difetti, che non mancano mai a nessun essere umano), rendono, chi le possiede, belle davvero, e belle per sempre. Pensiamo alla donna per eccellenza, per ognuno di noi: la propria Mamma, che sia ancora in vita o purtroppo no. La prima cosa che ci viene in mente di lei non è certo il suo aspetto fisico ma la sua anima. Ne ricordiamo le carezze, lo sguardo dolce, il suo cuore che è, e sarà sempre, tutt’uno con il nostro, i suoi mille pregi, i pochi difetti e magari qualche rimprovero che, con il passare del tempo, comprendiamo, dandogli il giusto peso e significato.
La bellezza di una Mamma, si sa, è assoluta, per un figlio (ma la frase si potrebbe tranquillamente capovolgere). Ogni bambino (o ex bambino) vede la propria come la più bella del mondo. E la mamma di ognuno di noi è davvero la più bella di tutte, per tutto ciò che rappresenta: la persona che ci vuole bene più di ogni altra al mondo. Dunque, è l’animo dell’essere umano il vero custode della bellezza, e da lì, come se avessero due cannucce, gli occhi se ne dissetano e la sprigionano.
Solo che ci si dovrebbe soffermare di più sulle persone, di qualsiasi sesso ed età, e ci vuole tempo, pazienza, cura, amore. Spesso ci si allontana dalla vera bellezza e non si va oltre l’apparenza. Accogliamo, dunque, il suggerimento di Shakespeare : “Quale autore al mondo potrà insegnarvi la bellezza come uno sguardo di donna?”.