di Marco Martone
È stata più difficile del previsto, perché il vantaggio minimo ha tenuto tutti col fiato sospeso fino al termine della gara ma alla fine il Napoli la partita l’ha portata a casa, laureandosi così campione d’inverno, titolo effimero che nulla conta e che rischia di essere solo un boomerang, come accaduto due anni fa, se non gli si dà il giusto valore, cioè zero! Con la Juve alle spalle e un girone intero da giocare, sarebbe da folli pensare che girare in testa rappresenti qualcosa in più di una semplice soddisfazione.
Ciò che più conta, invece, è la convinzione crescente in un gruppo che appare sempre più determinato a perseguire il suo obiettivo, superando ostacoli anche molto rognosi come questo Crotone che Zenga ha saputo rendere squadra arcigna e coriacea e che nell’arco dei 90 minuti si è reso anche molto pericoloso, in almeno quattro occasioni. La prima a causa di una leggerezza di Reina, che prima regala palla agli avversari e poi è bravo a rimediare sul tiro di Trotta a pallonetto. La seconda occasione i calabresi l’hanno avuta con un tiro dalla distanza del neo entrato Crociata, sul quale il portiere spagnolo si è esibito in una super parata. Poi ci sono i due presunti rigori, richiesti dai calabresi. Fallo di mano di Mertens (e qui ci poteva stare) e fallo al 94esimo di Maggio su Ceccherini ma in questo caso la decisione dell’arbitro di far proseguire è parsa quella giusta.
Il Napoli il vantaggio lo aveva trovato nel primo tempo con Hamsik ben servito da uno strepitoso Allan, migliore in campo. Lo slovacco dopo essersi liberato del peso del record maradoniano adesso non si ferma più. Per lui terzo gol consecutivo in campionato, dopo quelli al Torino e alla Sampdoria. Gli azzurri avrebbero potuto anche dilagare ma l’imprecisione nel tiro, la scarsa vena di Mertens, un pizzico di sfortuna (traversa di Insigne) e la bravura di Cordaz (miracoloso su Diawara e Callejon), hanno impedito alla formazione di Sarri di chiudere la pratica in anticipo.
Il Napoli manda in archivio un 2017 di record e di grandi soddisfazioni. Il prossimo anno comincerà con la sfida all’Atalanta in Coppa Italia, poi la gara al san Paolo con il Verona, per la prima del girone di ritorno. Due sfide per continuare la striscia positiva, quindi sarà sosta e calcio-mercato, la fiera dei sogni e delle illusioni ma anche l’opportunità, per De Laurentiis, di regalare a Sarri un paio di elementi in grado di vincere titoli “veri” e non solo simbolici.