di Livio Esposito
Gratis agli scavi di Pompei, almeno per un giorno. L’iniziativa è stata promossa in occasione dell’evento #IoVadoAlMuseo, che stabilisce 20 giorni di ingresso gratuito nell’anno solare in tutti i luoghi della cultura del Mibact e nei siti vesuviani del Parco Archeologico di Pompei. Oggi dunque ingresso libero, per ricordare l’evento dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. L’accesso all’area archeologica di Pompei rispetterà il seguente orario: dalle ore 9.00 alle ore 19,30 (ultimo ingresso consentito alle ore 18.00); Oplontis, Boscoreale e Stabia dalle ore 8.30 alle ore 19,30 (ultimo ingresso consentito alle ore 18.00). La recente scoperta di un’iscrizione a carboncino realizzata da un operaio, ha spostato la data della catastrofe al 24 ottobre del 79 a.C..
Gli scavi effettuati nel Regio V del Parco Archeologico di Pompei, continuano intanto a regalare meraviglie.. La più sensazionale, forse, è stata effettuata in una delle domus che sorgono nel settore, conosciuta come Casa del Giardino, nella quale è stata ritrovata una stanza con dieci vittime dell’eruzione, tra cui donne e bambini. Nella stessa domus è stata rinvenuta anche una cassa in legno che al suo interno custodiva un piccolo tesoro: 140 piccoli oggetti, perlopiù amuleti e monili legati al mondo femminile, utilizzati per proteggersi dalla cattiva sorte o semplicemente come ornamento. Si tratta di oggetti preziosi soprattutto in osso, bronzo e ambra, spiccano anche due specchi, come ad esempio vaghi di collana, frammenti di una spiga, amuleti fallici apotropaici, ma anche varie gemme. Gli oggetti, infatti, potrebbero appartenere a una delle 10 vittime, probabilmente una intera famiglia
Di recente riapertura e quindi visitabili sono attualmente Casa della Fontana Grande, Casa dell’Ancora e Tempio di Iside: sono tre le riaperture al pubblico di quest’anno nel sito. Dopo molti anni di chiusura si restituisce al pubblico la possibilità di accedere anche ad una delle case più famose dell’area archeologica, la Casa dei Vettii. Si visita anche lo splendido corredo di affreschi che ornano gli ambienti, rinnovati in età imperiale, appartenuti ai mercanti Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva. Le altre domus di nuova apertura sono: la Domus dell’Efebo, le Domus di Fabius Amandio o quella del Sacerdote Amandus, entrambe più piccole e modeste della precedente con meno stanze delle altre eppure decorate con una certa raffinatezza.