(Marco Martone) – A scuola di presepe, con lezioni sulla tradizione e l’origine di un’arte centenaria che rappresenta per Napoli e non solo, un grande punto di riferimento. L’atmosfera del Natale, nei decumani di Napoli, si respira tutto l’anno. E’ sarà sempre più così, grazie alla nascente scuola del presepe tradizionale partenopeo. Progetto possibile grazie ad un accordo tra gli italo-americani di NIAF, Comune e ‘Fondazione con il Sud’ per una campagna internazionale di raccolta fondi Formalizzata a Washington. L’intesa è stata siglata tra la National Italian American Foundation e il Comune per la tutela e la valorizzazione dell’arte presepiale settecentesca. La lavandaia e la zingara, il cacciatore e il pescatore, i venditori di cibo, il mendicante, il cieco, lo zoppo e Benino. Un patrimonio di arte e conoscenza che ora si potrà imparare a scuola. Un corso triennale per apprendere i segreti di una lavorazione che si caratterizza per l’inserimento, all’interno della rappresentazione della Sacra Famiglia, di elementi profani collegati alla vita popolare della città. Diversi gli obiettivi: creare nuove opportunità di lavoro per giovani in condizione di marginalità economica e sociale; dare continuità al mestiere dei maestri presepiali, alimentare il flusso turistico; offrire occasioni di formazione. Il progetto nasce in sinergia con la Chiesa di Napoli nell’ambito del processo del patto educativo promosso dall’Arcivescovo Don Mimmo Battaglia. Una delle sedi dell’Accademia sarà all’interno degli spazi del Convento di San Gregorio Armeno. Le attività formative saranno rivolte a 20 ragazzi, che arriveranno al numero complessivo di 60 nel corso del triennio. Gli allievi saranno selezionati tramite scuole, parrocchie, associazioni di categoria, enti del terzo settore. Il piano di studi sarà composto da corsi pratici e teorici. I Maestri artigiani di San Gregorio Armeno saranno i motori dell’iniziativa.
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