Le aziende agroalimentari della Campania e del Molise si sono date appuntamento a Napoli, in Viale Giochi del Mediterraneo, in occasione del Tour 2016 “Le Reagioni del cuore”, promosso per porre ancora una volta l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla qualità dei prodotti made in Italy e sul rischio della cattiva informazione, soprattutto in relazione ai territori del Mezzogiorno. Nell’ambito dei lavori è stata illustrata anche la prima black list dei cibi più contaminati, che arrivano sul mercato anche per le agevolazioni concesse dall’Unione Europea. La manifestazione ha avuto il suo centro all’interno del Palabarbuto nella zona dove visse per 40 anni lo scienziato del Minnesota Ancel Key che per primo ha evidenziato gli effetti benefici della dieta mediterranea.
Con il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e l’intera giunta nazionale sono giunti a napoli ospiti istituzionali tra i quali il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, il Governatore del Molise Paolo Di Laura Frattura, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
ll prodotto simbolo della giornata è stata la vera pizza 100% italiana, preparata sul posto dai pizzaioli acrobatici, sotto attacco di trucchi ed inganni che saranno svelati con la prima analisi dei rischi e dell’impatto economico nel Dossier Coldiretti sui prodotti low cost che hanno invaso il mercato italiano nel 2015.
Una situazione che mette a rischio il futuro della produzione in Italia di grano, pomodoro, extravergine e mozzarella sotto l’attacco delle politiche comunitarie, delle distorsioni di mercato e delle agromafie che fanno affari sul Made in Italy a tavola come dimostra la scandalosa collezione dei prodotti che sarà smascherata nell’ambito della mobilitazione.
Nella black list illustrata a Napoli figurano broccoli della Cina, prezzemolo del Vietnam e basilico dall’India. Ma anche melagrane, fragole e arance dall’Egitto. Sono questi i prodotti in cima alla Black list dei cibi più contaminati di Coldiretti, elaborata grazie alle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Per quanto riguarda i broccoli cinesi, il 92% del campione è risultato irregolare, così come il 78% del prezzemolo del Vietnam e il basilico dall’India, che registra 6 casi su 10 fuori norma. Nella classifica dei prodotti più contaminati elaborata alla Coldirettici sono però anche le melagrane dall’Egitto che superano i limiti in un caso su tre (33%), ma fuori norma dal Paese africano sono anche l’11% delle fragole e il 5% delle arance che arrivano peraltro in Italia grazie alle agevolazioni all’importazione concesse dall’Unione europea. Con una presenza di residui chimici irregolari del 21%, i pericoli vengono anche dal peperoncino dellaThailandia e dai piselli del Kenia contaminati in un caso su 10.
Marco Martone