di Marco Martone
Mettiamo subito le cose in chiaro. La sconfitta del Napoli, questa volta, non è dipesa dalle scelte di Mazzoleni, la cui unica colpa (peraltro molto grave) è stata quella di aver fatto finta di non sentire i cori beceri e infamanti contro i napoletani e contro Koulibaly, la cui espulsione, a termini di regolamento è, purtroppo, sacrosanta.
Se è vero che il fallo su Politano non fosse da ammonizione, altrettanto vero è che la reazione del difensore azzurro, migliore in campo per distacco, è stata spropositata e sbagliata, visto che in quel caso il provvedimento disciplinare scatta in maniera automatica.
Peccato, perché con il gigante d’ebano in campo l’Inter quel gol, molto probabilmente non lo avrebbe mai fatto e gli azzurri avrebbero portato a casa un pareggio meritato, al netto di un primo tempo pessimo e di una ripresa soltanto leggermente migliore. La rabbia è tanta perché il vantaggio nerazzurro è arrivato a tempo scaduto e un minuto dopo la clamorosa occasione sprecata da Zielinski, che ha sparato su Ashamoah a colpo sicuro a pochi metri dalla linea di porta.
Poi a completare la serata pessima, ci si è messo anche Insigne, peggiore in campo ed anche lui espulso da Mazzoleni. Meglio stendere un pietoso velo, invece, sul pubblico del Meazza, che in gran parte si è coperto di vergogna, per tutto il corso della partita.
Il Napoli ora è a -9 dalla Juve e a +5 sull’Inter. In fin dei conti non cambia molto. Lo scudetto era impresa improbabile prima, lo è anche adesso. L’accesso alla zona Champions era in cassaforte prima, lo è anche dopo questa amarezza meneghina. Gli obiettivi, adesso, per una stagione comunque positiva, sono diventati altri…
Pagelle: Meret 6, Callejon 6.5, Albiol 6, Koulibaly 8 (4), Mario Rui 6, Ghoulam sv, Zielinski 5, Allan 5, Hamsik 5, Maksimovic 6, Ruiz 5, Insigne 4, Milik 5, Mertens 5. Ancelotti 5,5