Torna in Campania “Quartieri di vita”

Quartieri di vita, torna in Campania il festival di formazione e teatro social

16 appuntamenti al festival di formazione e teatro sociale diretto da Ruggero Cappuccio, tra Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. La manifestazione è stata presentata alla Regione dal governatore Vincenzo De Luca e da Alessandro Barbano, presidente Fondazione Campania  Festival.


Dal 4 al 20 dicembre torna in Campania Quartieri di vita, il festival di formazione e teatro sociale realizzato dalla Fondazione Campania dei Festival con il sostegno della Regione Campania. La manifestazione è stata presentata questa mattina a Napoli da Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, Alessandro Barbano, Presidente della Fondazione Campania dei Festival, e dal direttore artistico Ruggero Cappuccio.
Dall’Istituto Penitenziario minorile di Nisida alla scuola per non vedenti Paolo Colosimo, da San Giovanni a Teduccio al Rione Sanità, passando per i Quartieri Spagnoli, fino ad arrivare alle province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno: anche quest’anno la manifestazione coinvolgerà non solo Napoli ma numerosi centri della regione. Sedici appuntamenti tra teatro, danza, musica e arte che esplorano le frontiere individuali, culturali, razziali nel segno della condivisione, dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Il programma offerto dalla terza edizione di Quartieri di vita, riconosciuto per il secondo anno tra i progetti speciali del Mibact, si propone l’obiettivo di sostenere le realtà teatrali operanti a Napoli e nell’intero territorio della Campania, che da anni orientano il proprio lavoro a supporto delle fasce sociali deboli.
“La Regione Campania, supportando questo progetto artistico, culturale e sociale promosso dalla Fondazione Campania dei Festival, conferma anche con questa iniziativa i propri obiettivi, con grande attenzione per tutti coloro che con il lavoro, l’esperienza e la dedizione, promuovono la crescita culturale e civile del nostro territorio – evidenzia in una nota Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania – Al centro ci sono anche e soprattutto quei quartieri di ‘frontiera’, dove giovani e comunità possono ritrovare nella pratica teatrale l’ispirazione e l’opportunità di un percorso di vita”.

Il festival offre la possibilità di vivere percorsi di sperimentazione e ricerca

Adolescenti a rischio, pazienti psichiatrici, detenuti ristretti nelle carceri minorili, ragazzi non vedenti, rifugiati politici: sono solo alcuni degli organismi pulsanti con cui Quartieri di vita, sezione invernale del Napoli Teatro Festival Italia, ha costruito un dialogo attraverso il rituale liberatorio della cultura di scena.
Il festival offre alle realtà coinvolte la possibilità di vivere nuovi percorsi di sperimentazione e ricerca, sostenendo le compagnie attive in territori a rischio nei costi di progettazione, formazione ed allestimento.  Gli esiti dei differenti laboratori formativi e produttivi –  tra spettacoli pronti per la scena, progetti visivi, concerti e mostre –  avranno nel periodo natalizio un momento conclusivo aperto al pubblico. Il ricavato della vendita dei biglietti (€ 3,00) sarà devoluto a sostegno della ricerca oncologica svolta dall’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale”.
“L’integrazione è la sfida. Difficile nella vita, possibile sulla scena. Grazie alla straordinaria capacità, che ha il teatro, di fare della unicità di ciascuno una risorsa di senso per tutti –  dichiara Alessandro Barbano, presidente della Fondazione Campania dei Festival – Quartieri di vita spazia, tra Napoli e la regione, in un meraviglioso viaggio tra l’ingegno di artisti e artisti per caso, uniti in un’avventura che fa più ricca una comunità”.
Il teatro inteso anche come possibilità di formazione non solo attoriale: Quartieri di vita ha tracciato negli ultimi anni un cammino che ha portato i partecipanti ai laboratori ad acquisire professionalità utili per l’inserimento lavorativo a pieno titolo nel settore teatrale, in qualità di scenografi, costumisti o tecnici.
“L’attivazione di laboratori, attraverso cui strutturare esperimenti di messinscena, tende alla scoperta delle diverse abilità di chi è tagliato fuori per assenza di ascolto. Anche in questo caso, basterebbe una rapida ricognizione intorno alle biografie dei più straordinari artisti del mondo per accorgersi di quanto le loro esistenze fossero a dir poco disorientate rispetto ai modelli di vita proposti dalle maggioranze sociali – dichiara il direttore artistico Ruggero Cappuccio – Quartieri di vita cerca attraverso il teatro di liberare energie interiori insospettabili in chi è stato reso dis-adattato dalla sofferenza, in chi è stato dis-abilitato dalla mancanza di attenzione. In questo senso spesso si può scoprire che l’atteggiamento esclusivo dei poteri forti ignora l’esclusiva bellezza creativa di molte persone. Ma la loro forza testimonia che dietro le sparizioni provvisorie c’è sempre una resurrezione definitiva”.

GLI SPETTACOLI
dal 4 al 20 dicembre 2018
La terza edizione di Quartieri di vita attraversa numerosi ambiti di indagine e di scrittura scenica. Si comincia martedì 4 dicembre a Napoli (ore 20.30, Sala Assoli) con Che sia l’ultimo compleanno di guerra, una riflessione sulla recente storia del nostro Paese e della nostra regione ispirata ai testi di Erri De Luca e Gabriella Gribaudi, a cura dell’Associazione Maestri di Strada Onlus e Associazione Trerrote, drammaturgia e regia Nicola Laieta. Mercoledì 5 dicembre (ore 20.30) al Teatro Sala Pasolini di Salerno, l’Associazione Derriere La Scene e la Cooperativa Sociale Leukos presentano Oltre i confini, drammaturgia collettiva a cura di Derriere La Scene, regia e conduzione di Gina Ferri, risultato di un percorso laboratoriale dedicato ai minori stranieri non accompagnati. A Caserta al Teatro Civico 14, venerdì 7 dicembre (ore 20.30) in scena Bufaland a cura di Stefano Scognamiglio (Cultural Video Production) con un gruppo di attori migranti che daranno voce all’emergenza sempre più pressante che investe la loro vita nella costruzione di una pièce non priva di ironia e proiezioni fantastiche. Si torna a Napoli, sabato 8 dicembre al Teatro Nuovo (ore 19), con Antigone ovvero della sporca speranza a cura dell’Associazione Culturale Airots, progetto di formazione attoriale per la direzione di Giuliana Pisano aperto in particolare a chi vive nell’area dei Quartieri Spagnoli. Domenica 9 dicembre (ore 18) a Benevento, il Teatro Magnifico Visbaal dedica l’attenzione all’universo dei pazienti dei dipartimenti di salute mentale: momenti di riflessione collettiva alternati a scene di improvvisazioni, clip video/teatrali e interventi dal vivo in We trust diGiulietta!!!, progetto avviato nel 2016 con il Centro di Igiene Mentale di Benevento. Lunedì 10 dicembre (ore 20.30, Teatro Nest) i giovani del gruppo #GiovaniO’Nest di San Giovanni a Teduccio, saranno protagonisti del lavoro intitolato La sposa prigioniera – #Studio2, risultato di un progetto di formazione della Compagnia Nest e Cerbero Teatro, per la regia e drammaturgia di Gianni Spezzano che ha accompagnato, per oltre un anno, i ragazzi under 25 del territorio nella cura di tutti gli aspetti artistici e tecnici della rappresentazione. Ancora ai giovanissimi è rivolto il laboratorio La scena futura, in programma al Palazzo Ducale Orsini di Solofra, martedì 11 dicembre (ore 19), ideato e diretto da Enzo Marangelo, a cura dell’Associazione Culturale Hypokritès Teatro Studio, che vedrà bambini del primo anno della Scuola Secondaria di primo grado coinvolti nella lettura dell’Odissea su più livelli espressivi. Mercoledì 12 dicembre (ore 20.30), la Scuola Civica Alma d’Arte di Sant’Angelo a Cupolo, sarà invece palcoscenico di Macellod’Amore, l’ultimo dei percorsi ideati nell’ambito del progetto “in_(H)umàn”, realizzato in collaborazione con la Cooperativa Sociale Immaginaria onlus di Benevento che presenterà una rilettura del mito del Minotauro alla luce della produzione poetica di Alda Merini e degli studi del filosofo francese Michel Foucault.
Musica dal vivo, scene divertenti di una piazza che fu, storie di amore e di sacrificio saranno protagoniste dello spettacolo itinerante Piazza Santa Lucia negli affascinanti luoghi dell’Istituto Paolo Colosimo di Napoli (giovedì 13 dicembre, ore 20.30), a cura di Murìcena Teatro, conduzione laboratorio di Raffaele Parisi. Una performance/spettacolo, che coinvolge attori ipovedenti e non vedenti, nata da una riscrittura scenica ispirata all’opera teatrale di Raffaele Viviani, un viaggio fatto di musica, misticismo, amore, devozione, che permetterà al pubblico di vivere con gli attori un’esperienza unica, lasciandosi immergere nel miracoloso mondo dell’invisibile. Il concetto di Solidarietà per sfidare egoismi e pregiudizi, per favorire il benessere collettivo è alla base dello spettacolo De la trasgressione, la Scuola Medica Salernitana, (domenica 16 dicembre, ore 19, Teatro Sala Pasolini di Salerno), regia Marco Dell’Acqua, a cura di Teatri di Popolo che collabora con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Salerno e da quest’anno affianca progetti finalizzati alla tutela e all’inclusione sociale delle vittime di tratta e dei rifugiati politici.
Lunedì 17 dicembre una giornata speciale di musica e danza tra Napoli e Caserta. Nel cuore del Rione Sanità di Napoli, la Basilica di Santa Maria della Sanità sarà palcoscenico per La cantata del vero e falso lume, tra pastori falsi e veri sacra rappresentazione pastorale di Mariano Bauduin a cura di The Beggar’s Theatre – Il teatro dei mendicanti con l’Orchestra del Teatro di San Carlo diretta da Maurizio Agostini e gli attori/cantanti della compagnia Gli alberi di canto teatro (ore 20.30). Uno spettacolo che si si articola in vari piani drammaturgici e musicali, un viaggio onirico nella tradizione natalizia campana dove si fondono elementi religiosi, teatrali, musicali e poetici. A Caserta invece al Teatro Civico 14 (ore 20.30), Quartieri di vita dedica un appuntamento speciale alla danza: la ballerina, coreografa, nonché ex allieva di Pina Bausch, Cristiana Morganti presenta Danze Rubate, risultato del laboratorio di Teatrodanza per tutti coloro che sono interessati alla creatività e alla poesia del movimento ideato e diretto dalla danzatrice romana, a cura de il Funaro, coproduttore del lavoro e “casa creativa” dell’artista dal 2011.
Ancora nel casertano il progetto Una Turandot partenopea, dedicato ai giovanissimi, laboratorio volto alla realizzazione di un film per il grande schermo, girato presso Real Sito di Carditello, interpretato da 14 allievi dell’Istituto Comprensivo Pestalozzi di Sant’Antimo che si sono confrontati con il mondo della lirica e del cinema e che sarà presentato martedì 18 dicembre (ore 17) al Cinema Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE), sceneggiatura, musiche e regia di Renato Salvetti.
Un’altra storia è il titolo dell’esposizione del laboratorio fotografico a cura dell’Associazione culturale Camera21 condotto da Simona Filippini e Lina Pallotta con gli Alunni del Liceo Artistico/Arti visive e Multimediali Don Lorenzo Milani di Napoli che mercoledì 19 dicembre (ore 12) sarà presentato a Napoli alla Casa della fotografia di Villa Pignatelli.
Ancora mercoledì 19 dicembre (ore 18), al Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino si terrà uno speciale appuntamento dedicato alla musica, ultimo evento in programma in regione, che vedrà il coinvolgimento di persone con diversa funzionalità intellettiva e relazionale in Viva la Vida! di Alma Mahler Sinfonietta, a cura di Stefania Rinaldi in collaborazione con Carolina Carpentieri art director SCISAR, centro pilota di Comunicazione Sonora.
Infine, l’appuntamento conclusivo della terza edizione del festival Quartieri di vita sarà dedicato ai detenuti degli istituti penali minorili: a Napoli giovedì 20 dicembre (IPM Nisida, ore 11) dieci ragazze del carcere di Nisida si confronteranno sul tema del viaggio nel laboratorio/spettacolo Nisida isola di bellezza, dell’Associazione Culturale Scecufe, a cura di Ciro Pellegrino e Elena Pellecchia, in collaborazione con l’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida.