La quinta edizione di “Imbavagliati” si conclude con due importanti focus sui temi dell’immigrazione e della resistenza civile. Ad aprire i lavori “Guerre innocenti: Immigrazione e Resistenza Civile”, convegno la cui protagonista sarà giornalista/testimone Olga Rodríguez, reporter, scrittrice, corrispondente di guerra e specialista del mondo arabo, che racconterà le drammatiche condizioni in cui versano milioni di innocenti costretti a causa della guerra a fuggire dai propri paesi; con la reporter interverrà Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International.
La resistenza sarà il tema al centro della seconda parte dei lavori della giornata, con l’incontro “Resistere, Resistere, Resistere!”, in omaggio alla memoria del magistrato Francesco Saverio Borrelli, ex capo del pool di Mani Pulite. Con Giuseppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Raffaele Lorusso, segretario generale della FNSI, Carlo Muscatello, Presidente dell’Assostampa del Friuli Venezia Giulia, Enzo D’Errico, direttore del “Corriere del Mezzogiorno”, e Claudio Silvestri, Segretario del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, saranno presenti alcuni membri della resistenza civile che si sono distinti per la salvaguardia dei diritti dei migranti, come Rosa Maria Dell’Aria; la professoressa siciliana sospesa per “non aver vigilato sul lavoro dei suoi studenti che, durante la Giornata della Memoria, avevano presentato un video accostando le leggi razziali al ‘Decreto sicurezza’”; il musicista franco-italiano Sandro Joyeux, da sempre vicino al tema della migrazione con intere tournée per i lavoratori africani dei campi e per i migranti dislocati nei centri di accoglienza, e i giornalisti minacciati Sandro Ruotolo, Francesco Piccinini e Rosaria Capacchione. Dal vivo le illustrazioni di Riccardo Marassi.
Olga Rodríguez (Spagna) giornalista, scrittrice, corrispondente di guerra e specialista del mondo arabo. A Baghdad fu testimone dell’assassino del suo collega José Caruso, morto a seguito di un’esplosione causata da un carrarmato nordamericano. Per questo motivo, per molti anni Olga ha avvertito forti dolori alla testa, ma adesso è ritornata più in forma che mai, pronta a continuare il suo lavoro sul campo. Ha scritto articoli sulla Guerra del Golfo e un libro sulla Primavera Araba, sempre come testimone diretta. È co-fondatrice del famoso giornale online diario.es.
Musicista vagabondo, Alexandre Joyeux Paganini, in arte Sandro Joyeux, nasce a Parigi nel 1978. Vive cantando per le strade in giro per l’Europa un repertorio che spazia da Bob Marley ai francesi Gainsbourg, Nougaro, Brassens. Suona anche nelle carceri, nei centri d’accoglienza per migranti e negli ospedali psichiatrici. Canta in francese, inglese, italiano, arabo e in svariati dialetti come bambarà, wolof e dioulà. Il suo ultimo album, “Migrant”, è interamente dedicato al tema della migrazione.
Sandro Ruotolo inizia l’attività giornalistica nel 1974 per il quotidiano il Manifesto. Nel 1980, entra alla Rai, e sei anni dopo viene nominato inviato speciale per conto della sede Rai della Campania. È corrispondente da Napoli per il TG2 e per il GR1. Lavora per il TG3 nel 1991, e per tre stagioni televisive a Mediaset con Michele Santoro. Nel maggio del 2015 viene messo sotto scorta dopo aver ricevuto minacce da Michele Zagaria, boss dei Casalesi, a causa delle sue inchieste sul traffico di rifiuti tossici in Campania.
Nato a Napoli nel 1981, Francesco Piccinini è direttore responsabile di Fanpage. In passato ha lavorato come digital manager per Caltagirone Editore Digital, è stato direttore di AgoraVox Italia e docente di Brand Strategy e Comunicazione presso l’École Supérieure de Gestion di Parigi. È uno degli autori del libro “Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia”, nel quale racconta le stragi di Capaci e via D’Amelio, attentati di stampo mafioso avvenuti nel 1992.
Rosaria Capacchione giornalista e politica italiana, dal 1985 al 2018 ha lavorato per Il Mattino di Caserta e Napoli. Da aprile 2018 collabora con Fanpage.it. È autrice del libro “L’oro della camorra” che tratta dell’ascesa del clan dei casalesi e della loro penetrazione nei vari settori dell’economia italiana. Alcune copie del suo testo sono state trovate a casa di alcuni latitanti dei clan Setola e Zagaria. A causa del suo lavoro di cronista di giudiziaria e per la sua attività contro la camorra, è stata più volte minacciata di morte ed è costretta a vivere sotto scorta.