Leopardi, una rara lettera alla Biblioteca Nazionale

Sarà esposta per la prima volta. Fu scritta dal poeta a Bologna nel dicembre 1825

Leopardi 1

Percorsi di visita in sicurezza  su prenotazione alla Biblioteca Nazionale di Napoli domenica 20 dicembre dalle ore 10 alle 14, per conoscere lo straordinario  patrimonio librario della biblioteca ed ammirare le monumentali sale che ospitano i preziosi fondi.

Sarà esposta per la prima volta lettera autografa  di Giacomo Leopardi scritta a Bologna nel  dicembre 1825 ed  indirizzata all’ amico e letterato, il Conte Carlo Emanuele Muzzarelli,  acquisita dalla  Biblioteca Nazionale di Napoli lo scorso 18 novembre  all’asta della FINARTE;  si tratta di un documento di particolare interesse bibliografico e storico che richiama il clima risorgimentale di quegli anni  e la sincera ammirazione dei liberali  per le prime Canzoni  di Leopardi e soprattutto per quella “All’Italia” (si espone la prima bozza di stampa del componimento con correzioni autografe di Leopardi.​)  dalla quale traspare l’entusiasmo patriottico di Leopardi . In mostra anche un Passaporto rilasciato a  Giacomo Leopardi dallo Stato Pontificio, Roma , 27 giugno 1825, e lo Zibaldone. Si potrà ammirare  anche una selezione di  preziosi manoscritti miniati presenti nelle raccolte della Biblioteca , scelti tra quelli di argomento religioso  legati al Natale, tra questi  due opere di inestimabile valore artistico: il Libro d’ore di Alfonso D’Aragona e Horae Beatae Mariae Virginis, meglio conosciuto come  FLORA,  per le splendide decorazioni naturalistiche di scuola franco-fiamminga

La visita  in piccoli gruppi  conduce dal maestoso  Salone di Lettura con decorazioni in stucco ed oro alle  storiche sale  splendidamente affrescate, alle terrazze prospicienti il mare,  con vista mozzafiato sul golfo di Napoli dominato dal Vesuvio . E’ possibile visitare il Laboratorio di Restauro.

Officia varia. (Libro d’ore di Alfonso d’Aragona)
Ms. membr., sec. XV (1456 ca), cc. 457 [ma 454], scrittura umanistica, miniato.
Legatura in pelle marrone (sec. XVI) decorata a nastri impressi in oro, che racchiudono uno
stemma; tagli dorati, incisi e colorati; sul contropiatto anterioe ex-libris della Biblioteca del Principe
di  Torella.
Il codice, molto prezioso sia sotto l’aspetto testuale che artistico, tanto da essere considerato uno dei
cimeli della Biblioteca Nazionale di Napoli, proviene dalla Biblioteca dei Re d’Aragona e fa parte
del Fondo Aragonese.
Appartenuto ad Alfonso il Magnanimo, il codice fu probabilmente donato dal suo successore,
Alfonso II, al convento napoletano di Monteoliveto. Passato nella biblioteca del principe di Torella,
il Libro d’ore fu venduto a fine Ottocento alla famiglia Sterling, per poi confluire nella raccolta
privata di un collezionista londinese, H. Eisemann. Nel 1955 il manoscritto, acquistato a Londra
grazie al contributo di vari enti napoletani, fu destinato alla Biblioteca Nazionale di Napoli.
Fondo Aragonese.

Horae Beatae Mariae Virginis (La Flora)
Ms. membr., sec. XV (dopo 1483), cc. I, 368, I, scrittura gotica francese, miniato.
Legatura in pelle con cornice e stemma dorati sui piatti.
Presenti oltre cento miniature di area franco -fiamminga,di cui 36 a piena pagina.
Le miniature sono attribuite a Simon Marmion (miniature riportate) e a Geergen Horenbout,
considerato il miniatore principale.
Fondo Farnese.

1.       Horae Beatae Mariae Virginis secundum usum Rothomagensis Ecclesiae, cum calendario (Ms. I B 27)
2.      Horae Beatae Mariae Virginis  (Ms. I B 30)

Non meno raffinati e preziosi sono gli altri due manoscritti, esposti anch’essi libri di preghiera dedicati alla
Vergine Maria. Entrambi di area francese, ma con influssi fiamminghi, sono riccamente ornati da
numerose miniature di pregevole fattura, inquadrate in sontuose cornici a fogliami dorati e
variopinti.