Studenti campani in collegamento con Marte. Il 21 e 23 febbraio scorso oltre 120 alunni degli istituti “Giordani” di Caserta e “Righi” di Napoli hanno vissuto un’esperienza formativa unica nel suo genere. Sono entrati in collegamento con gli astronauti “analogici” del laboratorio Mars Analog Astronaut Simulation, in Brasile, per la riproduzione dell’habitat marziano.
Un gruppo di quattro ‘pionieri’ destinato a vivere per una settimana in un ambiente virtuale per simulare le attività operative e scientifiche di una base sul Pianeta rosso. Si tratta dei giovanissimi Ahmed Louidiyi, ingegnere biomedico marocchino di 23 anni, e Natasha C. Braga, 18enne brasiliana appassionata di astronomia, dell’americano Nicholas A. Carlough, fondatore dell’Astroekistics Institute, coordinati dalla comandante professoressa Susan Jewell. I collegamenti hanno visto anche la partecipazione dell’italiana Ilaria Cinelli, Mars analogue astronaut, laureata a Pisa e attualmente dottoranda in Irlanda, già ingegnere di missione della simulazione MDRS Crew 158 (2016).
La Jewell ha illustrato agli studenti delle due scuole superiori della Campania le attività in programma, le problematiche tipiche del vivere in una ambiente estremo e poco ospitale, e qualche esperimento particolare. Un’opportunità offerta ai ragazzi dal Center for Near Space (CNS), centro di competenza per lo spazio dell’Italian Institute for the Future (IIF) di Napoli, con il patrocinio del Distretto Aerospaziale della Campania,nell’ambito del recente protocollo di intesa siglato tra la Exosphere Academy e l’IIF e con il contributo di Mars Without Borders e Mars Academy.
La scelta è caduta sulle due scuole perché entrambe hanno raggiunto risultati importanti all’interno di prestigiose competizioni internazionali: una studentessa dell’istituto “Giordani”, con il team Space4life, sta concorrendo al concorso Lab2Moon indetto dal indiano TeamIndus per mandare sulla luna un esperimento chiamato RadioShield per verificare la capacità di alcuni batteri di proteggere dalle radiazioni cosmiche. Il gruppo di cui fa parte è già stato preselezionato tra 3.000 team nel mondo e ammesso nella short list dei 10 migliori, dalla quale poi sarà scelto a marzo l’unico esperimento che verrà messo a bordo di una missione che rientra nel quadro del Google Lunar X Prize. Il team SpaceLinguine, invece, composto da alcuni ragazzi dell’istituto “Righi”, alcune settimane fa ha vinto – su 160 team partecipanti – il Campionato del Mondo di Zero Robotics, organizzato dal MIT in collaborazione con NASA ed ESA, per il controllo delle operazioni a bordo sella Stazione Spaziale Internazionale di un microsatellite per il supporto agli astronauti.
I due eventi del 21 e 23 febbraio hanno previsto anche una sessione di domande e risposte, immaginando che gli astronauti fossero realmente su Marte e gli studenti in una sala di controllo a terra. In entrambi i casi la sessione di domande da parte degli alunni dei due istituti campani è stata molto soddisfacente. I ragazzi, infatti, hanno posto numerosi quesiti sia sugli aspetti fisiologici che programmatici delle future missioni su Marte, come ad esempio: Quando si potrà andare su Marte? L’uomo potrà contaminare la superficie marziana? Come si potrà vivere ai -62°C di Marte? Quali sono i pericoli dell’esplorazione marziana? In quanti anni potranno esserci colonie marziane o spaziali? Quanto concretamente le simulazioni a terra contribuiscono ad essere pronti ad andare su Marte
La vision del CNS su questi argomenti è che tra 50 anni si andrà su Marte come e con la frequenza con cui oggi si va in orbita terrestre, e che per questo l’umanità avrà realizzato una “città spaziale”, un insediamento nello spazio cis-lunare (ovvero tra la terra e luna) di diverse centinaia di persone. Nell’ottica di utilizzare il Quarto Ambiente dell’uomo, l’obiettivo strategico del CNS è di stimolare ed aiutare lo sviluppo dell’Astronautica Civile, che offrirà mezzi di accesso allo spazio molto più frequenti e quindi economici di quanto non sia oggi, con decine di migliaia di passeggeri l’anno. Il CNS sta studiando una stazione spaziale denominata SpaceHub con le funzioni di molo di attracco, hangar di manutenzione e rifornimento, laboratorio spaziale e resort per le 100 persone previste a bordo. Sta supportando anche progetti di mezzi di avvicinamento allo spazio come il velivolo suborbitale HyPlane che può lanciare da 80-100km di quota un secondo stadio per la messa in orbita di piccoli satelliti. Ha, inoltre, messo a punto un programma di volo con aerei da turismo (aviazione generale) che, attraverso opportune manovre, consente agli occupanti di provare l’esperienza di essere astronauti anche se solo per pochi secondi, ma a costi bassissimi.