La Passione di Cristo che attraverso le 14 stazioni diventa la Via Crucis di ogni uomo, fino all’ultima tappa, quella della Resurrezione e della speranza. È questo il senso del musical andato in scena al teatro Politeama. Lo spettacolo, nato da una riflessione di Martino Brancatello sul significato della Via Crucis, sul percorso del Cristo dalla condanna alla morte in croce e fino al sepolcro, ripropone le tradizionali 14 stazioni che raccontano gli episodi dolorosi dell’epilogo della vita terrena di Gesù.
Filo conduttore del percorso in musica è la figura del Profeta, un personaggio senza nome e senza tempo, che viaggia attraverso i secoli e attraverso la cattiveria dell’uomo, che da sempre ha generato e continua a generare dolore. In ogni stazione viene ricercato un elemento che caratterizza appunto il dolore, sia fisico che spirituale: il rimorso, il dubbio, la solitudine, l’incertezza. La Via Crucis del Cristo diviene dunque Via Crucis di ogni uomo, perdendo il carattere spiccatamente religioso, per trasformarsi in un percorso laico adatto ad un pubblico multietnico, con i suoi diversi approcci alla fede e credi differenti. La storia degli ultimi cento anni compare sulla scena attraverso avvenimenti dolorosi, nei quali gli uomini hanno dovuto sopportare pesanti “croci”, dalla bomba atomica su Hiroshima allo sterminio nazista degli Ebrei, alle guerre civili, le deportazioni, e ancora gli omicidi di mafia, le vicende dei martiri della giustizia, da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino e don Pino Puglisi. La regia dello spettacolo è di Claudio Insegno, mentre le coreografie sono di Maria Rosaria Vitolo; le musiche sono state composte da Martino Brancatello, ideatore del progetto, e i testi lirici sono di Valeria Martorelli e Martino Lo Cascio.
L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Arti e Mestieri, nata nel dicembre 2017 da un’idea dell’imprenditore Rosario Bianco, patron di Rogiosi editore, del magistrato Catello Maresca, Sostituto Procuratore della Repubblica, e di Danilo Iervolino, con il supporto della Fondazione F.I.R.S.T. (Frontiere Internazionali di Ricerca Scientifica e Tecnologica). Venti ragazzi sono stati selezionati per lo spettacolo, nel quale compaiono come cantanti-attori e figuranti. Il presidente e vice-presidente dell’Associazione, Rosario Bianco e Catello Maresca, hanno messo in evidenza l’importanza delle opportunità offerte ai ragazzi di Napoli e provincia, che attraverso i corsi e le esperienze artistiche possono formarsi e crescere per dare un futuro diverso e migliore alla città intera.
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