L’emergenza legata al Coronavirus sta mettendo a dura prova il mondo scolastico e accademico con la necessità, apparsa da subito impellente, di rimodulare le attivita’ tenendo conto delle restrizioni per la sicurezza nazionale sotto il profilo sanitario. Se dal principio l’impatto con la realtà è stato duro e traumatico la reazione delle scuole e del mondo accademico non si è fatta attendere. Ecco che quindi è stata predisposta una task force per la didattica a distanza proprio mentre la riapertura dei luoghi del sapere si allontana di ora in ora e irrompe sulla scena la necessità di riadattarsi e di sviluppare nuove pratiche di lavoro e formazione. A Napoli l’Università Orientale si è aperta all’e-learning per annullare la distanza fisica con i ragazzi anche sul fronte laboratoriale, attraverso un’esperienza interattiva e mediatica completamente inedita.
Dopo un primo iniziale momento di perplessità, dovuta all’impronta fortemente pratica, riparte all’interno del corso di laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali il laboratorio di produzioni audiovisive, teatrali e cinematografiche Unior, diretto e fortemente voluto dal docente, videomaker, regista e direttore dell’associazione culturale V.e.d Francesco Giordano che grazie all’esperienza professionale e umana maturata con l’associazione culturale e alla forte passione che lo spinge ancora una volta si mette in gioco dando una possibilità fortemente esperienziale agli studenti, allestendo in casa un’aula studio laboratoriale per videoconferenza con attrezzature professionali. Negli anni precedenti i suoi laboratori a carattere innovativo e basati sull’incontro-lezione, che annulla ogni distanza tra professore e alunno, sono risultati un’offerta vincente per l’ateneo per il sempre più alto numero di iscritti e il gradimento mostrato.
Dopo una prima fase di lezioni, indicazioni ed esercitazioni pratiche saranno coinvolti in videoconferenza diversi ospiti del comparto audiovisivo. Il laboratorio sperimentale su piattaforma on-line è programmato dal 26 marzo e per circa 10 incontri a distanza. È un metodo di lavoro totalmente inedito e mai sperimentato quello del laboratorio a distanza, in cui si potranno sondare nuove forme di partecipazione e aggregazione virtuale e in cui sarà possibile imparare, confrontarsi a distanza, interloquire con ospiti di prestigio che il professore metterà a disposizione ai suoi ragazzi: da registi, sceneggiatori, specialisti dell’audiovisivo, della scena teatrale e della comunicazione, esperti del settore non solo sotto l’aspetto tecnico ma anche su quello più legato all’aspetto economico per capire come reperire le risorse per finanziare e promuovere i progetti.
Una sfida nella sfida per l’Orientale e per Francesco Giordano che coinvolgerà anche giornalisti in questa #challange, in cui la comunicazione è chiamata ad evolvere, a migliorarsi a trovare nuove forme e nuovi significati non perdendo di vista l’obiettivo: accrescere le competenze teoriche e pratiche ma soprattutto riuscire a portare fuori dall’università il bagaglio di competenze e di esperienze professionali con cui si è venuti a contatto.
Questa è sempre stata la mission del professor Giordano, che coinvolge i propri ragazzi in attività sul campo e in veri set cinematografici, perchè è questo il senso ultimo del suo lavoro corale: creare rete, collaborazioni, esperienze di crescita anche umane oltre che professionali da portare oltre le mura delle aule di studio, in questo caso oltre le mura virtuali delle conference room.
Davvero affascinante sarà capire come il professore Giordano riuscirà a superare le barriere di un luogo virtuale per entrare nelle case degli studenti e portarvi personalita’ di spicco, proiezioni, dibattiti.
Certo che le rivoluzioni, la storia ci insegna, non si fanno in un giorno, ma iniziano da un passo e questo metodo di studio e lavoro sta portando nel mondo accademico qualcosa di significativo, importante, che coinvolge i giovani facendoli sentire parte di un processo creativo e performante che li vede protagonisti diretti del cambiamento, che è prima di tutto culturale. Una comunità di pratica virtuale prende dunque vita e lo scambio di idee, competenze, saperi ed emozioni è alla base per la costruzione di soggetti diversi che sperimentano nuove modalità di apprendimento e di crescita personale e professionale.
Un modo, dunque, per trasformare un terreno arido di risorse, come quello che stiamo vivendo in questo esatto momento storico, in un campo di possibilita’ nuove e ancora inesplorate.