Il Teatro di Eduardo De Filippo accoglie sul proprio palcoscenico i detenuti della Casa Circondariale di Arienzo. Giovedì 26 novembre alle ore 18.30 andrà in scena, nello storico teatro S.Ferdinando di Napoli, l’ultimo appuntamento del 2015 dello spettacolo “C’era una volta nel rione Sanità”. La commedia si svolgerà nell’ambito della rassegna teatrale “Il carcere possibile”. Tredici detenuti calcheranno le tavole del palcoscenico che fu il teatro di Edoardo De Filippo. Lì, si svolgerà l’azione teatrale degli attori detenuti, che porteranno in scena un opera esilarante in due atti liberamente ispirata alla tradizione classica napoletana. La commedia è stata scritta degli stessi detenuti. Il Primo Atto vede protagonista un cafone che con il figlio si reca al municipio per uno stato di famiglia. Tra equivoci e battibecchi tra l’impiegato e il cafone, lo spettatore si troverà immerso in un momento di esilarante comicità. Il Secondo Atto, il boss del quartiere confida ai suoi amici del bar le proprie pende d’amore, perché la sua amante Margherita frequenta un altro uomo, Armandino.
Lo spettacolo è il risultato di un laboratorio teatrale attivato nella Casa Circondariale di Arienzo da Gaetano Ippolito, un filmaker e produttore indipendente che ha realizzato il documentario LA DOMITIANA (2008) di Romano Montesarchio, andato in onda su RAI3 nel programma DOC3, sulla BBC nel programma MY COUNTRY, e su ORF (Austria). Da regista è autore del documentario INSIDE AFRICA vincitore alla Festa del Documentario Hai Visto mai? Del 2012 di Luca Zingaretti. PLEASE è il suo ultimo documentario come autore. L’obiettivo del progetto è offrire ai detenuti una concreta opportunità per riallacciare i legami con il mondo esterno grazie allo svolgimento di attività creative e altamente formative e il contatto con il pubblico, ovvero con la società civile. “Il momento della rappresentazione dello spettacolo”, dice Gaetano Ippolito, “costituisce un importante momento di sintesi e di conferma dei risultati, ottenuti attraverso un duro percorso disciplinare. Grazie al riconoscimento e all’apprezzamento del pubblico i detenuti si sentiranno parte integrante della società e non degli esclusi”. Il progetto denominato “Le ali della libertà” è un percorso di “inclusione sociale” per i detenuti del carcere di Arienzo. Il lavoro rappresenta la base dei reinserimento sociale, soprattutto dal punto di vista della realizzazione personale e dall’uscita della devianza, così che il detenuto si senta e si percepisca una volta tanto protagonista di una storia personale a lieto fine coincidente con il suo riscatto sociale, l’attività lavorativa stessa, a percezione del detenuto, serve ad impiegare il tempo in modo più redditizio e formativo così da poter progettare un ritorno ad una esistenza normale e ai propri affetti. Lo spettacolo è una produzione Terra di Cinema, il laboratorio produttivo creato e realizzato da Gaetano Ippolito, che in collaborazione con la direttrice dell’istituto di Arienzo, la dottoressa Maria Rosaria Casaburo e le educatrici Francesca Pacelli e Rosaria Romano, ha ideato e attivato il laboratorio teatrale che si è concretizzato nelle rappresentazioni teatrali di “C’era una volta nel rione Sanità”.
L’evento è ad ingresso libero.