Il mare di Napoli si “illumina” con le imbarcazioni partecipanti alla regata dei Tre Golfi, la suggestiva e storica manifestazione che parte ogni anno, di notte, dalle acque della rada partenopea e giunta ormai alla sua 62esima edizione. Stanotte, dunque, allo scoccare della mezzanotte, le barche partiranno dalle banchine del Borgo Marinari, in particolare dalle basi logistiche del Circolo del Remo e della Vela Italia e del Reale Yacht Club Canottieri Savoia per attraversare il golfo di Napoli. di Salerno e di Gaeta arrivando, dopo aver percorso circa 170 miglia, a Capri. Il percorso, sempre lo stesso dalla sua prima edizione tocca la suggestiva isola di Ponza e gli Isolotti de Li Galli . La regata è valida per il Campionato Italiano Offshore 2016.
Quasi cento le imbarcazioni registrate. Tra gli iscritti non manca Chestress³, di Giancarlo Ghislanzoni, vincitore lo scorso anno della Coppa Senatore Andrea Matarazzo e della Coppa Mariano Verusio, assegnate rispettivamente al primo classificato ORC ed IRC. Affezionato alla Regata del Circolo del Remo e della Vela Italia, è presente da ben 9 edizioni.
Sarà presente anche il vincitore in carica della Coppa Gustavo d’Andrea, assegnata al primo in tempo reale, Cippa Lippa 8, di Guido Paolo Gamucci, Line Honours alla Roma per Tutti, da poco conclusa.
Una regata suggestiva e di prestigio la “Tre Golfi”, spesse volte scelta per veicolare messaggi sociali: è il caso della Associazione Diversamente Marinai, che parteciperà alla costiera intitolata al Senatore Andrea Matarazzo, con Gwaihir , un Feeling 13.5 che negli anni ’80 correva la “Rotta del Ruhm”, oggi utilizzata da un equipaggio misto di disabili e non, “per dare un esempio di integrazione reale, al di là dei pregiudizi e delle barriere” ha dichiarato Marco Calatroni a bordo con lo Skipper Alessio Bernabò.
Un importante messaggio sociale naviga anche a bordo della barca due volte Campione del Mondo, Scugnizza, di Enzo De Blasio che parteciperà con un equipaggio formato in parte dal suo team, in parte dai ragazzi della Associazione Jonathan, onlus che investe e crede nella rieducazione di quei giovani giudicati e ad essa affidati dal Tribunale Minorile, attraverso una serie di progetti che mirano soprattutto a ricollocare i ragazzi rendendoli parte di un “equipaggio”, quello della società.