di Marco Martone
Nel giorno del ritorno di Diego Maradona a Napoli (il Pibe de oro ospite all’hiotel Vesuvio, però, non era presente allo stadio San Paolo), il proscenio se lo prendono, ancora una volta, i ragazzi di Maurizio Sarri che piegano un tenace Pescara, ormai quasi condannato alla retrocessione, con il solito tris di reti, giunte tutte nella ripresa, dopo un primo tempo in cui qualche leziosismo di troppo (era già accaduto in Coppa Italia contro lo Spezia), ha rischiato di compromettere qualcosa. La macchina del gol di Sarri non sbaglia un colpo. Il Napoli è la formazione con il maggior numero di reti fatte in tutto il campionato (45).
La partita del San Paolo non è stata bellissima. Freddo e pioggia, che ha reso il terreno di gioco particolarmente scivoloso, non hanno favorito le giocate degli azzurri, che nei primi 45 minuti di gioco non sono quasi mai andati vicino al gol, eccezion fatta per un tiro di Insigne, deviato da un difensore e che per poco non batteva Bizarri e una conclusione di Hamsik, che si è spenta alla destra del portiere abruzzese, comunque ben piazzato. Qualche grattacapo, a dire il vero di poco conto, l’ha anche creato la squadra di Oddo al Napoli, ma più per l’incertezza della retroguardia partenopea, che qualche volta pecca di sufficienza ed eccesso di sicurezza, che non per la qualità degli attaccanti ospiti.
Nel secondo tempo gli azzurri, dopo i prevedibili rimproveri dell’allenatore, sono scesi in campo con maggiore concentrazione e hanno indirizzato la gara in poco più di due minuti. Prima con Tonelli, al secondo gol in due partite, abile a deviare di testa una punizione di Jorginho proveniente dalla sinistra, poi con Hamsik, che ha messo di sinistro al volo alle spalle di Bizzarri un pallone scodellato da Zielinski dalla destra. Poco prima era stato Callejon a gettare alle ortiche l’occasione del raddoppio. L’uno-due del Napoli ha, di fatto, chiuso la partita. A qual punto è stata ordinaria amministrazione fino al termine, per gli azzurri, con il Pescara che si è reso pericoloso soltanto in un’occasione, con Gilardino, maldestramente servito da un passaggio verso Reina di Strinic. Gli azzurri sono andati vicini al terzo gol in almeno altre tre occasioni, con Callejon, Mertens e Jorginho (traversa), prima di trovare la rete del 3-0 con lo stesso Mertens, al 12 gol stagionale. Al ’94 è arrivato anche il gol del Pescara, per un rigore molto dubbio concesso dal direttore di gara Gavilucci e trasformato da Caprari.
La vittoria consente al Napoli di tenere il passo della Roma, che ha vinto a Udine e di tenere a distanza Lazio e Inter, la cui striscia vincente prosegue rendendo la corsa Champions avvincente ed equilibrata. Sabato sera ci sarà la sfida al Milan, a San Siro.