Presentato presso la libreria ‘‘Raffaelloʼʼ Il terzo binario, il romanzo del giornalista Giuseppe de Silva, edito da Erudita. Per certi versi, il libro è il tentativo di rispondere a quella domanda da un milione di dollari che prima o poi, nella vita, ognuno di noi si pone: ‘‘Perché ci innamoriamo?ʼʼ.
Sfatando i cliché del genere, lʼautore crea un testo originale, capace di trasmettere messaggi molto più complessi. Un testo pensato per un pubblico femminile ma che invece farà riflettere gli uomini, e che lancia un bel messaggio propositivo in un momento storico tanto difficile per le donne. Perché una storia dʼamore può finire, ma non bisogna mai distruggere lʼaltro. Di tutto questo si è parlato nellʼincontro moderato dalla Dott.ssa Angela Cascella. Oltre allʼautore, erano presenti lo scrittore Paolo Di Petta e la giornalista Eleonora Belfiore.
In un mercato ormai saturo, Il Terzo Binario svela le mille sfaccettature di un sentimento che allo stesso modo può dare o togliere il respiro trascinandoci in una vertigine che promette il lieto fine ma molto più spesso ci inganna. Come sapeva bene Hitchcock e come sa anche Giuseppe de Silva che in questo libro si dimostra un vero ‘‘maestro della suspense romanticaʼʼ inserendo anche un elemento noir, deliziosamente ironico. Nellʼ opera emerge il ritratto di un fantasma fatto di carne e ossa, bloccato nei pressi di un binario che conduce alla dannazione, come de Silva lascia dire al suo alter ego letterario, Max de Carolis, in una delle liriche più suggestive che chiudono questo romanzo non comune, che attraversa con passo lieve diversi generi letterari. Sono gli occhi di strega malefica della bella Erika, sua ex allieva universitaria, approdata intanto ad altri lidi, ad averlo condannato. E così, il protagonista resta imprigionato nella trappola per uccelli che egli stesso si è creato, fermo a quei giorni perduti che ostinatamente tenta di ricreare, andando incontro ad un fallimento certo, una sensazione che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita. É la persistenza dello sguardo di Erika nella sua mente a struggere Max e a fargli sperare che la radice di questo amore possa di nuovo germogliare nel cuore della bella fata che lo ha stregato.
Ed è a questo punto della narrazione il colpo di classe che conferma Giuseppe de Silva come una delle voci più innovative del panorama italiano: lʼautore sembra dirci che questa radice può tornare a germogliare, è vero, ma lo farà in altri tempi, in altri luoghi, nel cuore delle persone che giungono a noi e da noi – verrebbe da dire – inattese. E in questa imprevedibilità scorre lʼumana esistenza, e nel nome della stessa è allora possibile, un giorno, riuscire a scrivere, a registrare nel nostro diario, non più la disfatta ma la vittoria più importante della nostra vita. Perché è un topos della letteratura e in particolar modo delle fiabe, che il Nuovo Mondo sorga sempre dalle ceneri dellʼultima sconfitta dellʼeroe. Così, Il Terzo binario, fiabe delle fiabe, non mancherà di stupire e di incantare in un mondo che ha bisogno disperatamente di sognare.