Il giorno 24 aprile 2020 alle ore 15.06, è stata inviata, via pec, al Presidente della Repubblica Italiana dott. Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio dott. Giuseppe Conte, al Governatore della Campania dott. Vincenzo De Luca e al Sindaco di Napoli dott. Luigi de Magistris, una lettera, a nome dei commercianti e degli artigiani del centro antico, contenete le istanze e suggerimenti atti ad evitare il default delle attività ed uscire gradualmente dalla crisi economica profonda che si è generata a seguito delle misure ed azioni restrittive adottate su scala nazionale per contrastare la diffusione del Covid 19, dalla per uscire dalla che indica 5 punti per:
1) Contributo a fondo perduto, quantificato in ragione di: pagamenti dei fitti dei locali per le mensilità calcolate da marzo a settembre 2020, spese da sostenere per l’acquisto dei materiali necessari per l’adeguamento dei locali alle nuove norma di sicurezza previsti per legge (pannelli di plexiglass, dispositivi di protezione, etc..);
2) Unico scaglione di tassazione al 20% del reddito per le imposte dirette e indirette dovute per l’anno 2020;
3) Fatturazione dei consumi elettrici esclusivamente calcolate sul costo effettivo del consumo in kWora, cioè con detrazione degli oneri aggiuntivi (oneri di trasporto, oneri di sistema, Iva, etc..);
4) Esenzione dei tributi Comunali (Tari, Cosap, etc..) dovuti per l’anno 2020;
5) Esenzione di tutti gli oneri dovuti (previdenziali, fiscali etc.) per gli stipendi dei dipendenti, fino al 31 dicembre 2020, onde evitare il licenziamento degli stessi.
Le misure e le azioni ad ora adottate dal Governo centrale e locale non sono sufficienti ad evitare la chiusura definitiva delle attività -dichiara Amedeo Mango, Presidente dell’Associazione Corpo di Napoli – questi due mesi di chiusura forzata hanno creato danni ingenti che solo con l’aiuto dello Stato possono essere arginati, senza ulteriori e celeri misure ed azioni ad hoc si rischia la chiusura definitiva di innumerevoli attività con ripercussioni sul tessuto socio-economico di proporzioni epocali.
Spero che le varie Istituzioni centrale e locali prendano in seria considerazione questo grido di allarme che viene dai commercianti e dagli artigiani del Centro Antico di Napoli – dichiara Gabriele Casillo coordinatore dell’Associazione Corpo di Napoli –qui si rischia il default di tutte le attività, una in particolare, quella dell’artigianato presepiale di via San Gregorio Armeno, famosa in tutto il mondo, rischia di addirittura di scomparire per sempre creando un danno irreversibile a una delle più antiche tradizioni della napoletanità.
Ribadiamo che alle condizioni attuali – continua – Gabriele Casillo coordinatore dell’Associazione Corpo di Napoli – siamo costretti a rimanere chiusi ed ancor peggio a dichiarare il fallimento delle Nostre attività.