Da 13 anni in lista di attesa per un cuore perché incompatibile con il 97% dei donatori, trapiantata a Natale al Monaldi dopo 6 mesi di ricovero, sottoposta a un trattamento innovativo. Iervolino: «Nel 2024 risultati eccellenti grazie a nuovo modello organizzativo» Emilia (nome di fantasia) era in lista di attesa da 13 anni, aspettava un cuore che è finalmente
arrivato a Natale. A compiere questo piccolo grande miracolo di fine anno i medici dell’Ospedale Monaldi di Napoli guidati da Claudio Marra, responsabile del Centro Trapianti di Cuore dell’Azienda Ospedaliera dei Colli. La donna di 57 anni da sei mesi era ricoverata al Monaldi presso la T-Zone, area dedicata alla degenza di pazienti trapiantati e in attesa di trapianto di recente istituzione. Conviveva con una severa cardiomiopatia dilatativa familiare. Anche la sorella è stata trapiantata di cuore nel 2010, all’epoca scelse il Niguarda di Milano, oggi invece è seguita in follow-up al Monaldi. La storia clinica di Emilia, invero, era ancora più complessa. Il suo sistema immunitario, infatti, presentava un livello di sensibilizzazione estremamente elevato, con la presenza di anticorpi che la rendevano incompatibile con il 97% dei donatori disponibili. Un caso rarissimo che è stato affrontato con un approccio multidisciplinare da un team di oltre trenta professionisti composto da cardiologi, immunologi, internisti, infettivologi, anestesisti e cardiochirurghi specializzati in trapianti che hanno sviluppato un piano terapeutico personalizzato.
Hanno prima sottoposto la donna a una terapia desensibilizzante mirata a ridurre il livello di anticorpi e, successivamente, l’hanno inserita in un protocollo immunologico innovativo sviluppato con la supervisione del Centro Nazionale Trapianti e Luciano Potena, direttore del direttore dell’unità operativa di Insufficienza Cardiaca e Trapianti dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola.
Un percorso lungo e complicato che ha avuto lo sperato lieto fine proprio nel periodo natalizio, quando è finalmente arrivata la disponibilità di un cuore compatibile. Immediatamente si è messa in moto la macchina organizzativa che ha coinvolto il personale del CRT e la direzione medica di presidio del Monaldi, per il coordinamento di tutte le operazioni, l’equipe per il prelievo dell’organo, il team di chirurghi, anestesisti e personale tecnico e infermieristico per l’impianto. L’intervento è stato eseguito con successo e ora Emilia sta bene e attende di poter finalmente far ritorno a casa.
«In questi lunghi mesi di ricovero ci siamo affezionati ad Emilia. La sua storia ha toccato e coinvolto tutti noi» ha detto Anna Iervolino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli. Il 2024, segnato dalla adozione del nuovo modello organizzativo del Centro Trapianti di Cuore Adulti, chiude con un bilancio assolutamente positivo in termini di numeri e risultati.